Alessandro Spanò, Reggiana: “Non ho alcun rimpianto, spero che la Reggiana possa arrivare in Serie A”
Su Radio Punto Nuovo, il suo intervento, "Li seguirò da tifoso”
A ‘Punto Nuovo Sport Show’, Alessandro Spanò, Reggiana: “Il mio obiettivo, come quello di qualsiasi giocatore, è ambire alla massima serie. Ho lavorato molto. Ma ad oggi non ho alcun rimpianto della carriera che ho fatto. Che, seppur limitata, mi ha dato tante emozioni. Mi auguro che la Reggiana possa raggiungere la Serie A. Seppur senza di me. Non come giocatore almeno. Sono tranquillo per la scelta fatta. Fatta in maniera consapevole. Sono ambizioso e metterò tutta la mia ambizione nei progetti che intraprenderò, da oggi in poi. Il calcio è stato il mio lavoro. La realizzazione di un bellissimo sogno. Ma l’ho sempre visto come uno strumento di trasmissione dei valori dello sport. Al di là del rettangolo verde, ho portato avanti valori giusti. Da condividere con l’intero sistema calcio. Non riesco a tenermi dentro le cose che penso. Quando c’è da metterci la faccia, lo faccio. E dico apertamente ciò che penso. Mi auguro di poter lasciare qualcosa che vada anche oltre le vittorie. Kargbo? Ha avuto una grande crescita. Ne conosco il potenziale. E mi allineo ai pareri positivi degli addetti. Ho conosciuto un ragazzo molto giovane, che ha avuto una crescita esponenziale. Porgli dei limiti adesso è impossibile. E l’ha dimostrato. Se riesce a rimanere così costante, umile e determinato, può arrivare a grandi successi. Ritorno al calcio? È un po’ prematuro parlarne. Questo è un Alessandro momentaneo. Che non è lo stesso che uscirà tra due anni, da questo viaggio. Rimpianti? Nessuno. Non ne ho mai avuti. Ho sempre preso decisioni dettate dal profondo del cuore. Mai state impulsive. Ognuno ha il proprio percorso di vita. Nessuno può sentirsi migliore o peggiore di qualcun altro. Quando qualcuno è in pace con sé stesso, sereno del percorso che sta facendo, è giusto che persegua quella strada. Sacrifici? Ho avuto la fortuna di non essere tra quei ragazzi che avevano un talento talmente spiccato da poter permettersi distrazioni. È una fortuna. Perché mi sono impegnato tanto. Ed ho lavorato tantissimo. Quando ci sono degli obiettivi, bisogna essere pronti ai sacrifici. Tutti quelli che ho fatto, non sono solo miei. Ho una famiglia alle spalle. Che mi ha sempre sostenuto. Ricordo i viaggi in macchina fatti fin da bambino. Senza di loro non avrei potuto farcela“.
Fonte: Radio Punto Nuovo