L. De Laurentiis: “Mi sono innamorato di questo Bari. Ora avanti verso la B”
Il proprietario del Bari parla della sua nuova avventura e della finale di serie C
Ecco il miglior Bari dell’anno e (forse) della gestione Vivarini, ecco il miracolo di un allenatore che ha trasmesso ai suoi giocatori la voglia di vincere. La fame. La rabbia. Ha carisma e tutti lo seguono. Il sogno della Serie B ormai è ad un passo.
Ecco il dolce sorriso del presidente biancorosso Luigi De Laurentiis che sussurra “Amo Bari” dopo aver abbracciato la moglie in tribuna. «E’ stupendo. Siamo in finale, sono felicissimo – confessava il presidente dopo il meritatissimo successo sulla Carrarese – è stata durissima, non avevo più fiato. I ragazzi hanno lottato fino all’ultimo dando il massimo. Probabilmente questa è stata la partita più dura da quando sono qui. A un certo punto ho pensato che i ragazzi non ce la facessero poi invece hanno tirato il massimo alla fine. Gli ultimi quindici minuti hanno lottato e sono contentissimo. Simeri è stato un grande, poi dopo Terrani che quasi segnava. Il loro portiere è stato bravissimo». Gongola, il patron e ne ha ragione.
Effetto Vivarini. E si deve anche dire: per la prima volta una squadra carica anche di bel gioco e soprattutto di elogi. Vittoria e applausi, il mix ideale. C’è un Bari rabbioso e voglioso sulla strada verso la Serie B. Giusto dunque aspettarsi un Vincenzo Vivarini su di giri. La notte del San Nicola ha riaffermato la forza di una squadra che non molla mai. Quando pensi che sia al tappeto si rialza e ti butta giù. Lo ha fatto con la Carrarrese, nella più importante vittoria in rimonta della stagione. E poco importa che stavolta Simeri sia finito in panchina insieme con Costa. Chiunque entra da tutto e di più proprio come ha fatto Simeri con lo storico gol che ha portato il Bari in finale. Ma è stato una piacevole scoperta anche Rocco Costantino, alla sua prima partita da titolare nel Bari dopo cinque mesi.
Tutto previsto. Vivarini ripensa al film della partita. Il giorno dopo le riflessioni sono più serene, meno spinte dall’emozione del momento. «Prendere gol all’ultimo minuto di recupero poteva distruggere qualsiasi squadra, ma siamo venuti fuori nei supplementari. Avevo meso in conto che Simeri, Costa e Terrani entranto a partita in corso potevano darmi la spinta. Tanto è vero che l’azione del gol partita è nato dall’incursione di Costa che ha messo in mezzo la palla per Simeri. Certo sarebbe stato meglio chiudere il match nel primo tempo. Ma inconsciamente in queste partite la squadra una volta passata in vantaggio cerca di portare a termine quel risultato».
Pressione già alta. E’ presto per fare sogni di gloria, ma la pressione per la finalissima con la Reggiana è già alta. «Il calcio è soprattutto emozione – sottolinea Vivarini – dopo una sosta così lunga devi puntare sullo spirito della squadra. Il successo sulla Carrarese mi dà forza sotto questo aspetto. Per la prima volta ho visto esplodere di gioia lo spogliatoio, compattarci e abbracciarci. Questa partita è un segnale importante in funzione della finale. Dobbiamo andare lì di slancio, giocando di più la palla e mettendo in luce le nostre individualità per arrivare all’obiettivo che tutti sogniamo».
Foto Arcieri
Fonte: CdS