A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Luca Marelli, ex arbitro“La Penna? Aspettavo molto la sua prestazione perché, non l’ho mai negato, a me lui piace molto come arbitro. Ieri sera avevo aspettative molto alte ma sono state un po’ deluse, devo essere sincero. Nel secondo tempo è stato un po’ confusionario e mi ha lasciato un po’ perplesso. C’è da dire però che era il primo big match della carriera. L’autorevolezza non si guadagna a tavolino ma con l’esperienza, come per esempio Orsato, che fu l’ultimo a esordire in Serie A tra gli arbitri di B del suo gruppo. Poi con le sue qualità è riuscito a sfondare.Episodi di Napoli-Milan? La parte che non mi è piaciuta della prestazione. Nel primo tempo c’è lo scontro tra Hernandez e Di Lorenzo che è stato giudicato bene ma manca un pezzo. Serviva l’ammonizione per entrambi, una decisione particolare ma che un arbitro di talento sa prendere. Hanno rischiato veramente di farsi male entrambi. Nel secondo tempo l’errore più grave non è il rigore ma è il fallo su Hernandez di Di Lorenzo. Quello è un fallo evidente da ammonizione e Di Lorenzo era già ammonito. Il fallo di Theo Hernandez invece era da rosso diretto, è stato un errore. E’ stato scoordinato, ha toccato Milik poco sopra il ginocchio, era un cartellino rosso molto chiaro.Episodio Leao-Elmas? Secondo me è un normalissimo contatto di gioco, il calcio è uno sport fisico, la danza classica si fa nelle palestre. Rigore Maksimovic? Il serbo tocca il pallone ma poi entra in contatto con lui per normale dinamica, che altro poteva fare? Il problema è che non c’è un chiaro ed evidente errore, altrimenti il VAR sarebbe intervenuto. Se in quell’occasione Gattuso avesse potuto chiamare il challenge, se La Penna l’avesse visto l’avrebbe tolto quel rigore. Ma è una zona grigia che il VAR non può esplorare. Non c’è evidenza ma è un’interpretazione. Le polemiche e le recriminazioni saranno sempre le stesse. Quello che non va nel protocollo VAR è il fatto che non sia definitivo ma quasi. Le linee guida sono queste ma dev’essere implementate. La tecnologia dev’essere uno strumento a disposizione del calcio e quindi delle società”.
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