I due Napoli: la fase uno è bugiarda nel punteggio
Genoa-Napoli è una bugia racchiusa in quell’1-2 e per un bel po’, nel primo tempo, divenuta mattanza: 71,7% di possesso palla, 17 tiri a 6 e fotografia impietosa per Gattuso di quanto sia stato dissipato. Ma quel Napoli è ampio, semplicemente dominante, attacca preferibilmente da destra e scopre che il Genoa è solo Perin: è una sfida impari, che Politano potrebbe strozzare subito (7′), che Elmas starebbe per indirizzare (8′) con un colpo di testa fuori e che il Var tiene aperta (‘9) sul tap in di Elmas, cancellato da un mani (ma va!) di Manolas. Non c’è modo che il Genoa entri in partita, neanche sull’unica iniziativa, che è di Cassata (30′), smanacciata sul palo da Meret. Poi è Napoli in lungo e in largo, tra le linee e sugli esterni, con Elmas che si prende la scena, in maniera regale, riempiendo gli occhi persino con una rovesciata (15′) sulla quale ci vuole sempre Perin. Il Napoli è un’onda anomala che rischia di portar via quel Genoa, una zattera nell’Oceano; ma ce ne vuole perché quell’assalto ritmato, continuo, con perle interpretative di Lobotka e poi di Fabian non resti accademia. 45′ gioiellino che Mertens va a depositare nell’angolo basso di Perin, per il tardivo 1-0. Fonte: CdS