Una volta c’era il Campania Ponticelli che arrivò alle soglie della serie B, oppure l’Internapoli che divenne la squadra del Vomero. Poi ci si sono messi gli impianti disastrati a cacciare squadre ambiziose dal territorio partenopeo. Ma la diaspora è finalmente in controtendenza, così il Napoli femminile affronterà a Barra la sua prima sfida in serie A, il Napoli United, ex AfroNapoli, andrà al San Gennaro dei Poveri, alla Sanità a disputare la sua prossima stagione.
A Barra vuole costruire il suo fortino il Napoli calcio femminile neopromosso in serie A. Manto nuovo, tribune, spogliatoi, recinzione. Il campo sarà un gioiellino. Ed ai vertici della società, nel ruolo di general manager c’è un nome legatissimo al campo: Egidio Rambone, figlio di Gennaro, oggi general manager del club di proprietà di Lello Carlino. Barra teatro del calcio al femminile. «L’invito è di venirci a seguire». Ancora Napoli-Juve, Napoli-Inter, Napoli-Milan. Spettacolo assicurato.
Il San Gennaro dei Poveri tornerà a nuova vita con le tribune, la recinzione, l’attiguo polivalente, il campo di calcetto. Tutto a disposizione del territorio grazie all’intervento dei fratelli Grassi proprietari anche del Napoli basket. «Il concetto di integrazione – racconta Antonio Gargiulo, fondatore e mentore dell’Afro Napoli oggi Napoli United – è stata sempre la nostra missione. Ma oggi era tempo di voltare pagina». Il Napoli United giocherà nella prossima stagione il campionato di eccellenza.
Il San Gennaro dei Poveri tornerà a nuova vita con le tribune, la recinzione, l’attiguo polivalente, il campo di calcetto. Tutto a disposizione del territorio grazie all’intervento dei fratelli Grassi proprietari anche del Napoli basket. «Il concetto di integrazione – racconta Antonio Gargiulo, fondatore e mentore dell’Afro Napoli oggi Napoli United – è stata sempre la nostra missione. Ma oggi era tempo di voltare pagina». Il Napoli United giocherà nella prossima stagione il campionato di eccellenza.
Il Mattino