La distanza siderale che divide in classifica Juventus (63 punti) e il Napoli (39 punti), diventa nulla quando un titolo si gioca nell’arco di 90′ e basta. La finale di Coppa Italia rappresenta una sorta di mondo a parte, una bolla nella quale le due squadre entreranno mercoledì sera all’Olimpico. La coppa, però, finirà nelle mani di un capitano solo, e allora ogni elemento può fare tutta la differenza del mondo. I 3 mesi di lockdown potrebbero aver azzerato anche quel distacco tecnico rappresentato dal solco che c’è in campionato, tanto più che nell’ultima sfida tra Napoli e Juventus – quella del San Paolo lo scorso 26 gennaio – gli azzurri hanno avuto la meglio non solo nel punteggio (2-1) ma anche nell’atteggiamento in campo. Un precedente che può far ben sperare Gattuso, l’allenatore arrivato a dicembre e già entrato nel cuore e nella testa dei suoi giocatori, facendo molto più sua la squadra di quanto abbia fatto Sarri in un anno alla Juventus. Sarà la sfida di Ronaldo (appannato contro il Milan) e Mertens (subito in gol alla ripresa), quella dell’intensità di gioco e delle idee in mezzo al campo. Ah, mancherà Higuain, e chissà se non sia una cattiva notizia: resta pur sempre l’uomo delle finali perse. Fonte: Il Mattino