BUENOS AIRES (ARGENTINA) – Una partita da dentro o fuori, vinta anche grazie all’appoggio di quello che era ormai il suo pubblico. A distanza di trent’anni, Diego Armando Maradona ricorda Argentina-Urss, seconda uscita della Seleccion a Italia ’90 dopo la sconfitta all’esordio col Camerun e giocata al San Paolo di Napoli. “Giurammo di vincere – racconta sui social il Pibe de Oro – Se perdevamo, saremmo andati fuori al primo turno”.
Maradona rievoca una serie di immagini: “Le nostre facce durante l’inno. Il dolore di Nery Pumpido, con la gamba rotta. E’ stato come rivedere me stesso, a terra al Camp Nou – il riferimento all’infortunio patito ai tempi del Barcellona – Il valore di Goyco. Gli attributi di Simon, del Pepe, del Vasco e del Moncho. Gli urli del Checho Batista, che guidava la squadra da dietro. I gol di Pedrito e Burru, che ci diedero un’altra chance. Le cannonate del Tiburon Serrizuela. Le frecciate fulminanti di Cani. E il sostegno di tutti i napoletani. E’ tutto qui. Grazie a tutti ragazzi”. Fonte: CdS