La Uefa punta a giocare con un minimo di pubblico negli stadi le fasi finali di Champions ed Europa League e questo sarà un fattore importante, se non decisivo, nella scelta delle sedi che prenderà il Comitato esecutivo di mercoledì 17 al posto di Istanbul e Danzica. Al momento, la capitale portoghese Lisbona è considerata la soluzione più concreta per ospitare la Final Eight di Champions, mentre per l’Europa League si pensa a Francoforte e ad altre tre città della Germania. Gli ottavi (compresa la partita Barcellona-Napoli, che a metà marzo non è stata disputata a causa del lockdown) si disputeranno nelle sedi previste e non come prospettato in sede unica. Le gare per l’accesso ai quarti di finale (oltre agli azzurri c’è il match della Juve contro il Lione mentre l’Atalanta si è già qualificata) si dovrebbero disputare dal 7 agosto, a questo punto probabilmente – anche se parzialmente – a porte aperte. I prossimi giorni saranno fondamentali per capire quali Paesi potranno dare garanzie su un’apertura parziale e programmata degli stadi. Con il calendario stravolto dall’emergenza Coronavirus, è ormai scontato il format accorciato con quarti e semifinali in gara secca, prima della finale, mentre si disputeranno dove previsto le sfide di ritorno degli ottavi di entrambe le competizioni, salvo diverse disposizioni dei governi nazionali.
Il Mattino