Sacchi sulla ripresa: “Sarà fondamentale gestire e recuperare le forze”
Sono diversi i nodi da sciogliere per riprendere. Dalla quarantena al comportamento da tenere in caso di positività, alle questioni puramente pratiche, come l’ aumentare delle sostituzioni; dalle ipotesi in caso di stop al modo in cui affrontare un vero e proprio tour de force. Arrigo Sacchi, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport”, parla proprio dell’ importanza del recupero quando si gioca ogni 3 giorni: “La cosa più importante, quando si giocano partite ravvicinate, ogni 3 giorni, è recuperare le forze. Noi a Usa ’94 non ne avevamo la possibilità, perché dormivamo con l’aria condizionata accesa che non aiuta nel recupero. Fu una battaglia con il clima: non si respirava. Allenamenti? Anche quelli furono un problema. La mia Italia si basava sull’aggressività, sul pressing, sulla corsa. Avevo bisogno di fare allenamenti specifici, ma non ci si riusciva per il troppo caldo e la troppa umidità. Svegliavo i ragazzi alle 6 del mattino e andavamo in campo alle 7, ma la temperatura era alta. In sostanza, si poteva fare soltanto un lavoro di mantenimento. Noi, in campo, spendevamo molte energie, eravamo una squadra generosa, e poi non riuscivamo a recuperarle”.