ESCLUSIVA – R. Gentile (istruttore Arci Scampia): “Io e Antonio Piccolo ci unisce il lavoro verso i giovani”
All'interno le parole dell'istruttore e collaboratore dell'Arci Scampia
Il Coronavirus purtroppo ha fermato per molti mesi le attività lavorative, compreso il calcio e le strutture dove nascono i giovani del futuro, le basi insomma. Ora si attende di poter ricominciare, anche se non sarà semplice nell’immediato. Di questo, ma anche il momento del calcio in Italia, ilnapolionline.com ha intervistato l’istruttore della scuola calcio Arci Scampia Rosario Gentile.
Le volevo chiedere da quanti anni vi conoscete con Antonio Piccolo e come la collaborazione alla scuola calcio Arci Scampia? “Io e il presidente Antonio Piccolo siamo nati calcisticamente nella famosa Flegrea, ma siamo amici da 60 anni,ma la cosa che ci unisce è il lavoro per i giovani calciatori. Scampia è una realtà particolare ed essere un collaboratore di questa scuola calcio , è un vero onore. Io sono un collaboratore dove faccio l’istruttore all’interno della struttura e poi anche corsi per i ragazzini. Questo ogni lunedì, tutto questo nel nome dell’amicizia con Antonio Piccolo”.
Questa pandemia quanto sta condizionando anche il mondo delle scuole calcio? “La pandemia ha sicuramente creato tante difficoltà a tutti, ci siamo tutti spaventati, spero in una ripresa con maggiore maturità da parte di tutti. Non sarà facile per le scuole calcio poter ricominciare come prima, però l’auspicio di tutti è di ritornare parzialmente alla vita di prima, si naviga a vista”.
Stiamo seguendo la Bundesliga e in prima squadra debuttano anche dei classe 2002. Perchè in Italia ancora non si riesce a superare quest’ostacolo? “Per quanto riguarda il calcio estero e diversa la cultura delle società che credono di più nei giovani anche perché non ci sono pregiudizi tra un giocatore giovane bravo e un’altro più esperto. In Italia c’è a mio avviso il poco coraggio nel lanciare i giovani di talento e temo che non sarà semplice superare quest’ostacolo. Tra i club dico anche il Napoli poteva in passato evitare che diversi ragazzi della Regione andassero via. Mi auguro che in futuro questo non accada”.
Lei avrebbe preso la decisione di tornare al calcio giocato ora, oppure avrebbe ripreso a Settembre? “Dovessi dire come primo impatto, direi che forse avrei ripreso a Settembre per maggior sicurezza, ma addetto ai lavori, forse riprendere ora, ma sempre rispettando le norme di sicurezza. Mi rammarico che la nostra politica non dia la giusta importanza al movimento, forse non sanno che ci sono le scuole calcio che fanno crescere i giovani talenti del futuro”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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