L’ex arbitro Gavillucci “L’A.I.A.? Un sistema che non garantisce trasparenza…”
Claudio Gavillucci, ex arbitro A.I.A., è intervenuto allla Radio ufficiale del Calcio napoli, con dichiarazioni relative alla pubblicazione del suo libro. Dismesso dall’A.I.A. a 38 anni, dopo un sms, ha voluto approfondire se le cause fossero effettivamente di natura tecnica o di altra natura, magari discriminatoria. Lo hanno spinto forti motivazioni : l’amore per il proprio lavoro, l’amore per il calcio. Ma ha riscontrato mancanza di volontà, di apertura. Anzi, si è palesata la volontà di nascondere qualcosa, per forza. Riserva fiducia nei confronti degli ex colleghi. Ma, secondo Gavillucci, gli stessi non risultano garantiti da un sistema trasparente. Un sistema che non sembra funzionare come dovrebbe. Alcuni altri passaggi salienti “L’uomo onesto è quello che vive in un contesto di onestà”. “Referti arbitrali pubblici, come in Spagna ? Proprio questo è l’intento del mio libro : far capire ai lettori l’attuale situazione, in maniera documentata”. Ha ricordato la sospensione di Sampdoria-Napoli per cori razzisti e gli attestati di stima da parte di tanti napoletani. E anche di tanti amanti del calcio e dello sport. Ma poi ha anche sottolineato che la sua prestazione, in quella gara, ebbe lo stesso punteggio di quella del collega Orsato in Inter-Juve. Altro passaggio cruciale: “L’A.I.A. deve spiegare, Nicchi è lì da 12 anni. Nicchi non è l’A.I.A.. L’A.I.A. è di 30mila associati. Le attuali regole gli consentono 4 mandati consecutivi. Per me non è più al passo con i tempi”. Identifica in Collina un incaricato più autorevole. Infine dipinge il sistema elettorale dell’A.I.A. come una sorta di democrazia incompiuta. Affiancato da suoi legali, ha sentito il dovere di portare dinanzi al Giudice la questione dell’inadeguatezza degli attuali parametri di valutazione degli arbitri.
A cura di Alessandro Cardito