ESCLUSIVA – Boris Sollazzo: “Il calcio? Proporrei di terminare tra Ottobre e Novembre, ma l’Uefa non è d’accordo”
Questa settimana per il mondo del calcio, sarà decisiva, per stabilire se e quando si potrà tornare a livello agonistico. Le sensazioni sono più che positive, ma naturalmente si deve attendere l’o.k. del Governo e del Cts. Di questo, ma anche del Napoli e del mercato del club azzurro ilnapolionline.com lo ha chiesto al collega Boris Sollazzo.
Venerdì scorso il mondo del calcio ha perso l’ex allenatore Gigi Simoni. Che ricordi hai di lui in maniera particolare? “Mister Simoni era un gentiluomo, un uomo calmo che si è fatto apprezzare da tutte le persone che lo hanno circondato. Con l’Inter ha fatto grandi cose, penso alla Coppa Uefa vinta con pieno merito, peccato per lo scudetto. Ma in quel caso fu l’arbitro Ceccarini a commettere una grossa ingiustizia, togliendo ai nerazzurri la gioia di vincere il tricolore. A Napoli mi dispiacque del suo addio, non me lo aspettavo. Probabilmente con lui in panchina, l’avremmo vinta la Coppa Italia, senza contare che in pieno periodo delle feste natalizie conquistammo il secondo posto, poi ci fu il calo fisiologico. Umanamente lo rimpiangeremo tutti, era una persona schietta e sincera e perciò non posso che parlarne bene”.
Questa settimana si deciderà il destino del calcio italiano. Il Ministro dello Sport Spadafora sembra orientato verso il sì. Cosa ne pensi in merito? “Secondo me riprendendo con il calcio giocato, sarebbe la soluzione migliore per tutti. Spadafora? Lui fa parte di un movimento politico che si basa sul sentimento popolare, perciò in queste settimane non era favorevole al ritorno del calcio. La mia opinione è che ci sono tre strade da percorrere. La più probabile, quella che si sceglierà, è quello di disputare le restanti 13 giornate, ma con alto rischio di fermare di nuovo tutto, per via della positività al Covid-19. Ci sarebbe la più intelligente play-off e play-out, però molti club non sarebbero favorevoli al nuovo format e infine quella che avrebbe un senso. Riprendere la stagione per terminarla tra Ottobre e Novembre, un’anteprima di quello che vedremo ai Mondiali del 2022 in Qatar, ma i componenti dell’Uefa non la prendono in considerazione, visto che hanno fissato ai primi di Agosto la chiusura dei campionati, in compenso non è disposta a far saltare gli Europei. E’ una situazione complicata e di difficile soluzione, ma penso che vedremo di nuovo rotolare il pallone”.
Mentre alcuni presidenti non sono favorevoli al ritorno in campo, De Laurentiis invece ha osservato le mosse altrui. Che ne pensi? “Io credo che il presidente del Napoli, sin dal primo momento abbia attuato questa strategia, anche perché il club azzurro non ha problemi di natura economica, come diverse società che sono indebitate e piuttosto pesantemente. Malgrado il patron dei partenopei riceve critiche dai tifosi e dai media, sa sempre quello che deve fare, accettando le conseguenze. I risultati del resto parlano a suo favore, non è semplice puntare ai primi posti, con la concorrenza che c’è in Italia. Un altro aspetto è che il Napoli si è ben comportato nel periodo di quarantena, rimanendo in città ad allenarsi in casa o in giardino e perciò è un modello da seguire, perciò si attende se si ricomincia o meno”.
Infine sembra andare a buon fine la vicenda rinnovo di Mertens. Hai temuto che Dries lasciasse la maglia azzurra? “Quando hai il contratto in scadenza, è normale che la concorrenza ci sia e ti faccia delle offerte vantaggiose da Inter e Chelsea. Tuttavia lui ha da sempre dimostrato di essersi sempre più integrato con la città, molto amato, secondo solo a Maradona. Tante le iniziative di beneficienza, come la consegna delle pizze ai senza tetto, oppure l’essere andato a trovare Umberto, ragazzo vittima di un ignobile gesto di bullismo. La firma per il rinnovo sarebbe il finale più bello, senza contare che De Laurentiis, acquistando la sua maglia, ha fatto capire che anche lui lo volesse tenere. Aspettiamo l’ufficialità, ma da tifoso sono felice di questa conclusione”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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