Serve un’intesa per gestire luglio e agosto. Callejon il 30 giugno potrebbe lasciare il Napoli
Luglio e agosto mesi da caos. Il Consiglio Federale lo ha ufficializzato mercoledì scorso: questa stagione si concluderà il 31 agosto, mentre la prossima scatterà il 1° settembre. Ballano due mesi, che obbligatoriamente devono essere gestiti. Non è un problema per chi ha il contratto valido oltre il 2020, mentre occorre raggiungere un accordo per chi va in scadenza proprio al termine di questa annata. Il discorso evidentemente vale anche per i prestiti. La Fifa è già intervenuta sulla materia, ma solo invitando a trovare un’intesa ove necessario. L’organismo mondiale, infatti, non può modificare autonomamente contratti che riguardano i professionisti. Tocca alle parti coinvolte mettersi d’accordo. Esiste, però, il concreto rischio che, senza intese, di possano alterare i valori in campo. Un paio di esempi, per capirsi. Sanchez, se Inter e Manchester United non si accordassero per prolungare di due mesi il prestito, il 30 giugno dovrebbe tornare in Inghilterra. Vale pure per Smalling della Roma, anche lui di proprietà dei Red Devils. Callejon, invece, il cui contratto con il Napoli è in scadenza, sempre il 30 giugno potrebbe smettere di giocare in maglia azzurra. Insomma, il pericolo è che diversi club, non solo quelli italiani possano ritrovarsi con qualche giocatore in meno per l’ultimo sprint. Peraltro, nelle ultime ore è stata sollevata un’altra questione. Gli elementi che dovessero rientrare in anticipo dai prestiti potrebbero scendere in campo da subito con la squadra che detiene il loro cartellino? La Fifa, nel suo ultimo documento, non lo ha escluso. Così, il Bologna si sta informando per Calabresi e Donsah, visto che la stagione in Francia e Belgio è già terminata. In casa nostra, il tema è sul tavolo, ma ancora non è stato affrontato. Si dovrebbe cominciare nel momento in cui verrà indicata la data di ripresa del campionato. Passaggio dovuto: il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori, guarda caso in scadenza il 30 giugno. L’Aic bussa alla porta della Lega, che ancora non ha risposto… Fonte: CdS