Le Tv non vogliono essere prese per il collo dalle società

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Factory della Comunicazione

Secondo diverse società, questo taglierebbe la testa al toro. Nel senso che, non avendo più ragioni per appellarsi, ai broadcaster non resterebbe che pagare, senza pretendere alcunché. Dall’altra parte, però, viene fatto notare che concentrare 12 giornate e mezzo in 45 giorni, per di più nei mesi estivi, è diverso che distribuirle in 70-80 giorni a primavera. Un turno infrasettimanale, infatti, ha ascolti diversi rispetto a uno programmato nel week-end. Senza contare che la nuova distribuzione delle finestre cambia la confezione del prodotto, dal punto di vista degli ascolti e della raccolta pubblicitaria. Inoltre, a causa del virus, vengono meno alcuni diritti accessori (ad esempio le immagini degli spogliatoi prima della gara) che sono stati regolarmente acquistati. Fonte: CdS

 

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