Ormai hanno poche altre cose da dirsi. Hanno parlato della durata del contratto, hanno chiacchierato (e anche amabilmente) dei bonus, hanno ovviamente stabilito un sensibile ritocco all’ingaggio. Ma un rinnovo non si fa in un giorno, forse neanche in un mese, e se c’è di mezzo un virus, con la quarantena, che evita di incontrarsi, per guardarsi negli occhi (che viene meglio), diventa tutto più complicato. Però Zielinski ha (quasi) detto sì, manca quell’ultimo miglio, o qualcosa che lo ricordi: pure nel calcio sono i dettagli che fanno la differenza.
Ci siamo
Tecnicamente, e per serietà, si può dire che è fatta semplicemente quando si procede con la firma sul contratto, trentasei pagine o qualcosa del genere, da leggere e rivedere. Ma Zielinski si è sbilanciato, ed anche i suoi manager, hanno avuto modo di dialogare e ripetutamente con De Laurentiis, devono semplicemente ratificare ciò che si sono sussurrati, in un clima assolutamente amichevole, e poi definire alcuni passaggi che sembrano marginali e magari lo sono, avendo praticamente rimosso ogni seria preoccupazione.
La durata
Il contratto di Piotr Zielinski va in scadenza al termine della prossima stagione, sarebbe (e chi lo sa a questo punto?) l’estate del 2021. La trattativa è stata infarcita – ovviamente – dalle interpretazioni più varie: il Napoli vuole che il rinnovo «atterri» al 2025, il management del calciatore polacco ha espresso la volontà di fermarsi al 2024, andrà a finire, e chi può dirlo? Che nell’accordo in fase di stesura si procederà accontentando tutti, scadenza 2024 con opzione per il 2025. In maniera tale da vivere complessivamente felici e contenti e da proiettarsi poi nel futuro.
Gradimento
Piotr Zielinski ha guadagnato, in quest‘ultima stagione, una cifra prossima ai due milioni di euro (un milione e ottocentomila) e De Laurentiis, chiaramente, ha provveduto a rivedere l’ingaggio, con un consistente aumento, che porterà il polacco a ritrovarsi, all’inizio, due milioni e cinquecentomila euro annui. Poi, come procedura, «ritocchini» annuali, per condurlo alla soglia dei tre milioni di euro e persino oltre. Fonte: CdS