S. Bagni: “Napoli quanto amore, ma ci manca un tricolore con la squadra più forte di sempre!”
Si legge tra le pagine nell’intervista rilasciata da Bagni al CdS:
C’è la Storia che si ferma a Napoli, in quell‘87 che trentatré anni dopo torna con la morbidezza d’un ricordo che rimane. E’ un’eco dell’anima. «Napoli è la città nella quale ho raccolto l’affetto più grosso, che ricambio tornandoci spesso e avendo una serie di rapporti d’amicizia trentennali. Ieri, mi saranno arrivati un centinaio di WhatsApp, per ricordarmi del primo scudetto, quello del 10 maggio dell’87. Fu un’impresa. Ma il Napoli più forte è quello che ha poi perso lo scudetto. Avevamo aggiunto Careca – ha capito: Careca? – a Maradona, Giordano e Carnevale. Fummo battuti dal Milan perché eravamo ormai convinti di averlo vinto, poi si entrò in conflitto con Ottavio Bianchi, l’allenatore, con il quale oggi ho un ottimo rapporto. Allora eravamo distanti, ognuno aveva tesi diverse, contrastanti, e finì come si sa. Con la rottura, con il comunicato. Di quelle ore ricordo tutto, nitidamente: Ferlaino che ci chiama per il faccia a faccia e chiede ad ognuno di noi con chi sta, se con l’allenatore o contro. La sera prima di questa riunione, in albergo a Posillipo, eravamo tutti uniti; al mattino, dopo qualche pressione presidenziale, in quattro presero le distanze. Fu quella la delusione, che il tempo ha ovviamente ammorbidito. Io finii la mia carriera: ero titolare in Nazionale e mi ritrovai fuori dai convocati agli Europei. Quando Vicini mi chiamò, rimasi pietrificato: «Sai, devo pensare alla stabilità del gruppo». Poi gli ho vomitato addosso tutta la mia rabbia. Dallo scudetto all’oblio». Fonte: CdS