TEST E RITIRO
Nei piani di Gravina e dei suoi collaboratori però non si andrà avanti fino a inizio agosto con questi numeri. E non ci sarà neppure bisogno di protrarre il ritiro oltre le due settimane, diciamo oltre il 31 maggio. Perché? Il presidente della Figc ritiene che la curva dei contagi scenderà e soprattutto è fiducioso che una bella mano la daranno i test sierologici. Arcuri ha sottolineato che i risultati ottenuti in questo “campo” nelle ultime settimane sono stati importanti e che la percentuale di affidabilità è altissima. Lo sarà ancora di più tra un mese. Utilizzando i test sierologici per far entrare i calciatori nei centri di allenamento, è la convinzione della Figc, si può evitare di farli dormire in un ritiro blindato.
Intendiamoci: al momento questa è solo una convinzione che dovrà essere vagliata dal Cts quando verrà predisposto un protocollo per le partite (comprenderà viaggi, ritiri, accesso agli stadi: non sarà una passeggiata…). Intanto però si cerca un’alternativa ai tamponi, per utilizzarli di meno, anche perché i calciatori li ritengono assai invasivi e farli di continuo per loro non è il massimo. I test sierologici, particolare non secondario, hanno anche un costo inferiore rispetto ai tamponi e sono molto più facili da reperire: un doppio vantaggio per i club. Fonte: CdS