Iaria: “La svalutazione dei cartellini è ancor più impattante, si parla di…”
Marco Iaria (Gazzetta dello Sport) ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: “La svalutazione del calcio italiano è la svalutazione del calcio globale. Nel momento in cui va a mancare una parte del ricavato. Come i diritti televisivi su cui c’è un contenzioso, a quel punto tutti i parametri economico-finanziari del calcio devono essere ritoccati. Per la Serie A a differenza delle altre Leghe, la leva del trading è stata fondamentale per sollevare i conti. La svalutazione dei cartellini è ancor più impattante rispetto ad altre realtà. Tutti gli studi realizzati finora parlano di una forbice tra il 20-30% in meno della valutazione teorica dei trasferimenti”.
“Un conto sono gli studi realizzati sulla base di modelli matematici. Un altro lo sono i prezzi reali che dipendono da domanda-offerta. Non potremo mai stabilire a proprio a quanto verrà venduto il giocatore x, di certo c’è un grande problema: ricorrere alle plusvalenze, ma difficilmente potrà essere utilizzata. Negli ultimi anni, i club di Serie A hanno fatto circa 700 milioni di plusvalenze, la stessa cifra che realizza il campionato inglese che però ha un fatturato triplo della Serie A”.
“Se le società italiane pensano di risolvere con una ipervalutazione dei cartellini durante gli scambi, non è altro che spostare più in là il problema. Stiamo già facendo i conti con un sistema super sballato per l’ipervalutazione, l’indebitamento arriva a 2.5 miliardi. Il tema centrale è considerare il calcio che oltre ad essere intrattenimento è un’industria a tutti gli effetti. Attualmente l’occupazione nel settore del calcio è di 122 mila posti di lavoro, c’è uno studio della Federcalcio che spiega come, se non si completasse la stagione, si assisterebbe ad un crollo di circa 45 mila occupati con un danno evidente“.