I veri nodi del Protocollo: la quarantena e le polizze
Fermare solo l’eventuale nuovo positivo non basta al Comitato Club non assicurati per Covid-19.
Domenica sarà una giornata chiave almeno per la ripresa degli allenamenti delle squadre di Serie A. Per quel giorno, infatti, il Governo convocherà davanti alla Commissione tecnico-scientifica i rappresentanti della Federcalcio. Ovviamente il tema del confronto sarà il protocollo per la ripresa delle sedute. Come ha confermato ieri Spadafora, senza qualche correzione al documento e l’approvazione da parte del Cts, anche semplicemente parlare di allenamenti per le squadre sarà impossibile. In queste ore, peraltro, la Figc attende di ricevere i rilievi sollevati dalla Commissione governativa, in modo da arrivare preparati all’appuntamento e, magari, accelerare i tempi, visto che sarà necessario fare in fretta.
NUOVO POSITIVO
Si procederà, quindi, con una serie di integrazioni e di correzioni del lavoro svolto, con particolare attenzione sul tema dei positivi. Secondo il documento elaborato dalla Figc, in caso di nuova positività, l’isolamento andava previsto solo per il contagiato, mentre per tutti coloro con cui era entrato in contatto sarebbero bastati tamponi ripetuti a distanza di tempo (come previsto dal modello tedesco). La Fmsi, invece, rifacendosi al Dpcm del governo, prevede la quarantena di due settimane sia per il malato sia per gli altri. E’ chiaro che assorbire questa norma renderebbe il percorso verso la ripresa del campionato un sentiero irto di ostacoli e dubbi. Difficile non immaginare un nuovo stop, qualora saltasse fuori un nuovo positivo. E il discorso sarebbe identico anche in prospettiva della nuova stagione, con il via a settembre. Fonte: CdS