Castellacci: “Se un giocatore si ammala? Alcuni punti vanno chiariti”
Enrico Castellacci ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: “La valenza che può aver avuto il professore Ricciardi all’interno dei tavoli, mi risulta sconosciuta. E mi ha lasciato con tante perplessità. La cosa che si evidenzia è questa: noi medici del calcio avevamo rilevato quanto fossero contraddittori alcuni punti del protocollo. Bastava che prima di essere inviati alla commissione tecnico-scientifica, venivano inviate a noi e avremmo valutato le perplessità”.
Come si fa a non invitare i medici del calcio?
“Va invitata con un ruolo federale. Ma non solo, andava invitata anche quella medico-sportiva, di modo che tutte le componenti fossero chiamate in causa e ripartire. La federazione medico-sportiva ha lanciato le proprie linee guida, noi non siamo stati interpellati e sono usciti fuori protocolli senza tener conto delle realtà”.
Casomai un giocatore si ammala che si fa?
“Tutto questo va chiarito. Ci sono alcuni punti che vanno chiariti perché il protocollo sanitario è fondamentale che possa essere realizzato, non ha senso farlo se sono linee guida non perseguibili. Siamo sicuri che si possano creare 20 piccole strutture completamente isolate dall’esterno? Che ci siano alberghi ospitanti vicini con personale che resta in quarantena? Siamo sicuri di avere tutti i tamponi che servono? Mi fanno sempre l’esempio della Germania, ma quello è un altro mondo. Una volta visti questi protocolli, i medici devono assicurare ogni disposizioni, all‘unanimità poi si procede”