CALCIO FEMMINILE – V. Casaroli (port. A.s. Roma): “Il ruolo del portiere? Amore a prima vista”
Il portiere giallorosso ai microfoni della t.v. telematica
Il ruolo del portiere spesso e volentieri è il più difficile, perchè il giudizio il più delle volte è spietato, in senso positivo ma anche negativo. Nel caso di Valentina Casaroli, estremo difensore della Roma, è stato amore a prima vista, come detto alla t.v. telematica giallorossa. “Sto bene, i primi giorni sono stati più difficili ma adesso il tempo passa più in fretta. Si è un po’ bloccata la vita in generale, ma in questo momento si può pensare anche un po’ di più. Per fortuna qui a Roma la situazione è migliore rispetto al resto d’Italia. Cerco di occupare il tempo, metto ogni giorno la sveglia perché mi piace darmi degli orari fissi e studio, cosa che non riuscivo a fare prima- Poi ci sono anche i due allenamenti al giorno, uno il mattino e l’altro il pomeriggio. Ho anche il patentino Uefa B e quindi faccio dei corsi di aggiornamenti. Noi portieri ci alleniamo come le altre giocatrici, svolgiamo i programmi dello staff e corriamo sul tapis roulant, infatti non vedo l’ora di tornare sul campo. Mi manca davvero il campo, io sono un’amante degli allenamenti e questo mi manca molto. Il ruolo del portiere? È stato amore a prima vista, mi ha sempre incuriosita il ruolo del portiere. Per caso un giorno mi ci sono trovata, è un ruolo che o ti piace o non ti piace, è bianco o nero. Non ho iniziato a giocare in porta ma poi alla fine ci sono finita, per scelta. Il ruolo del portiere ti permette di leggere meglio il gioco e di vedere un po’ tutto. Quando ero più piccola parlavo in continuazione perché dalla porta riesci a seguire tutto e a comunicare e questa cosa può aiutare sicuramente in futuro. Roma-Fiorentina è stata una partita davvero molto sentita, venivano da un periodo non facilissimo e poi avevamo preparato bene la partita. Ci eravamo preparate nel minimo dettaglio, tutte sapevamo cosa fare, dalla panchina a chi avrebbe giocato. È stata una bella atmosfera. La ripresa? Questa prima parte di stagione sicuramente non ce la dimentichiamo, anche per come è finita. Sarà piuttosto curioso ricominciare, sarà tutto da vivere. Il ruolo del portiere è in continua evoluzione. Soffrivo sul tiro a parabola, ma ultimamente i tiri sono più forti e precisi. Il calcio femminile si è evoluto e anche i gesti tecnici possono migliorare ancora. Mi ispiro a Buffon, credo sia uno dei migliori. In realtà sono anche un po’ innamorata di Perin, perché sono innamorata della sua carriera, ha subito brutti infortuni ma è sempre riuscito a rialzarsi. Lo seguo molto e mi piace. In questo periodo passo tanto tempo con il mio cane, è il mio migliore amico ma a volte mi disturba negli allenamenti e buca i palloni! Mi piacerebbe sicuramente allenare in futuro, è quello che spero e che sogno. Poterlo fare poi alla Roma sarebbe bellissimo. In questo periodo ho anche iniziato a pitturare, una cosa che non facevo tempo e che avevo smesso di fare. Ho riscoperto questa passione che avevo un po’ dimenticato. In famiglia si parla sempre di calcio, siamo tutti appassionati e spesso nel weekend neanche ci incontriamo perché siamo tutti coinvolti nel mondo del calcio. Le più belle litigate tra i miei genitori le ho sentite proprio sul calcio! Mia madre è della Juventus e mio padre della Roma, io ho seguito lui. La Roma non è solo una squadra, rappresenta un modo di essere. Poter giocare per la squadra della città è davvero una cosa bella. La prima cosa che farò quando si potrà uscire? Me lo chiedo spesso, ma in realtà cambio idea ogni giorno. Il mio ricordo più bello da calciatrice? A prescindere dalle maglie e dalle partite in generale, credo che vestire la maglia della Nazionale sia stata la cosa più bella. Ricordo il Mondiale U20 e l’Europeo. L’inno durante Italia-Brasile non lo dimenticherò mai, sono emozioni forti. Con Ceasar e Pipitone formiamo un bel gruppo nel gruppo. Siamo unite otto tutti di punti di vista, analizziamo le partite e gli allenamenti e il fuori campo. Lo spogliatoio mi manca, mi mancano anche le trasferte infinite. Il vivere lo spogliatoio, le battute e scherzare con le mie compagne. Così come l’adrenalina e l’emozione a fine partita. Il campionato? I punti di vantaggio su di noi quando ripartiremo non esisteranno più. Vincerà chi avrà più fame e chi avrà sfruttato il tempo a disposizione. Noi ci stiamo allenando molto anche dal punto di vista tecnico. Speriamo di iniziare, noi siamo pronte per far bene e giocarcela. La parata più importante? Con la Roma Calcio Femminile, playoff contro il Bari. Secondo tempo supplementare sullo 0-0, se segnavano finiva la partita. In quella occasione sono riuscita a salvare il risultato ed è stata la parata più importante per me. Parare dà adrenalina pura, bisogna essere sempre pronti. Mi sono capitati tanti rigori, cerco sempre di concentrarmi il più possibile e cerco di studiare nel minimo dettaglio chi ho davanti, non lascio nulla al caso. Mi piace studiare la squadra avversaria e capirne le caratteristiche, questo forse perché mi piacerebbe allenare un giorno. Abbiamo un gruppo molto legato, con Pipitone ci troviamo spesso insieme. Ma in realtà abbiamo tutte un ottimo rapporto. Questi due anni alla Roma? Penso sia stato un bellissimo film, dalla chiamata assolutamente inaspettata al momento più emozionante quando c’è stata la presentazione a Piazza di Spagna. Scendere quelle scale è stato come entrare davvero in questo mondo, è stata l’emozione più grande. Ho incontrato tante difficoltà prima di arrivare alla Roma, prima oltre al calcio facevo anche altro. Ora invece grazie alla Roma siamo riuscite a far diventare il calcio la nostra priorità. Non ho mai mollato e se hai un obiettivo davanti prima o poi arrivi al traguardo. La Roma sta facendo tanto ora, ha dimostrato il suo ruolo importante nella società. Con grandi e piccoli gesti ha fatto tanto, dalla distribuzione delle mascherine, le uova di Pasqua, la campagna “Assieme”. Solo insieme usciremo da questa situazione”.
Fonte: Foto As Roma