Su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giulio Tarro, professore:
“Sono per la ricetta israeliana: isolare gli anziani e far uscire i più giovani. C’è un approccio totalmente diverso da quello dell’Italia, loro hanno un morto ogni nostri 28 morti. Sono morti che potrebbero essere evitate. Ripartire con il calcio? In Danimarca i bambini sono già tornati a scuola, in molte altre parti non c’è stato nessun lockdown. Ai bambini e meno bambini, il sole e la luce fanno bene, abbiamo una mentalità deviata a far male. Delocalizzazione dai luoghi maggiormente colpiti? E’ una cosa di buon senso. In questa situazione ci vuole certamente una regionalizzazione. Il virus circola ancora abbondantemente al Nord, al Centro-Sud e le grandi isole hanno agito diversamente ed adesso si sta meglio. C’è un panico generale, il virus non è la peste o il colera. Non capisco perché la situazione è stata ingigantita in questo modo. Esistono anche antivirali naturali, ci sono accorgimenti che possono essere utilizzati. Napoli? Mi piace molto, in momenti di difficoltà sono stato anche a supporto del fondo salva Napoli. Però da bambino sono sempre stato tifoso della Juventus”.