Il nodo legato agli alberghi per le trasferte
La base per progettare la ripartenza, dunque, è costituita (come spiegato da un comunicato della Figc) dal «ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento (modello preparazione estiva)» e da esami medici da fare a tutto il gruppo squadra «durante uno screening di 72-96 ore prima di iniziare le sedute».
Le squadre che hanno le camere nel centro sportivo si “chiuderanno” lì dentro. Le altre dovranno affittare un hotel il più vicino possibile. Trovare alberghi liberi (sono chiusi, ora…) e sanificarli non è un problema (ma una spesa sì...). I club hanno già individuato le strutture adatte.
E veniamo ai test, che saranno diversi a seconda se si è contratto o no il virus: per tutti «test molecolare rapido (tampone, ndr) e test sierologico (la tipologia che sarà indicata dalle autorità competenti), anamnesi accurata, visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) più esami strumentali e del sangue».
I positivi inoltre dovranno sottoporsi a risonanza magnetica cardiaca e tac al torace, al fegato e ai reni. Di fatto per coloro che non sono stati toccati dal virus ci sarà bisogno di una nuova visita di idoneità sportiva, ma con esami ancora più approfonditi (quello spirometrico dovrà essere completo ovvero con tutti i parametri ventilatori) che ricalcheranno più o meno quelli consigliati dal protocollo della federazione medico-sportiva italiana. Fonte: CdS