Daniele Verde: “In Grecia si è passati dalla normalità alla chiusura totale”
Il Partenone non gli sembrerà mai bello quanto la sua Napoli. Eppure Daniele Verde e uno che negli anni si a sempre abituato alla grande a vivere lontano da casa. Ma ora e più dura anche per lui che gioca nell’Aek Atene in Grecia e non torna dalla sua famiglia da quasi un mese.
«Qui non ci sono restrizioni ufficiali, bar e ristoranti sono ancora aperti, ma la gente esce sempre con la mascherina». Ma soprattutto per Daniele il problema e quelli di non poter tornare a casa. «Avrei voluto farlo per stare per stare un po’ con mia figlia e mia moglie, ma il club ci ha detto di restare qui. Ne ho parlato anche con l’allenatore Massimo Carrera mi ha detto che poi al rientro mi avrebbero messo in quarantena e avrei perso tempo prima di rientra-re in campo. Poi ho pensato che per precauzione e meglio non muoversi, io ho una bimba di due mesi e l’idea di poterla infettare mi avrebbe spinto a non avvicinarmi mai a lei».
SEMPRE A CASA
Dall’esordio appena 18enne con la maglia della Roma in Serie A nel gennaio 2017 all’esperienza in Spagna con il Valladolid di Ronaldo il brasiliano lo scorso anno, al sogno europeo che sta cullando oggi con la maglia dell’Aek Atene. Ma in questo momento il calcio e passato in secondo piano nella sua vita. «Qui in Grecia a stato tutto molto strano. Si è passati dalla normalità alla chiusura totale. Adesso mi sto allenando da casa con il programma che ci ha fatto il preparatore atletico: addominali, esercizi per le gambe e per la parte alta del corpo».
E nel tempo libero tv e telefono. «Facciamo decine di videochiamate ogni giorno con mia moglie e mia figlia. Poi lunghe partite a Fifa alla PlayStation dove sono diventato un campione. E tanto cinema: film d’azione ma anche documentari. In questi giorni ne sto vedendo uno molto bello sulle Favelas brasiliane». II calcio e sullo sfondo. «Mi auguro di riprendere presto, purché lo si faccia a porte aperte. Le partite senza tifosi per me non si dovrebbe proprio fare perché noi giochiamo per loro e io se non ho quell’entusiasmo non mi diverto».
A proposito di calcio e di calciatori. «In questi giorni ho sentito Depaoli che era risultato positivo al Coronavirus e mi ha detto che ora sta bene. A Verona, quando lui era la Chievo e io all’Hellas ci vedevamo spesso. E poi ho sentito tutti i miei amici anche in Spagna dove sono tutti molto impauriti e mi hanno detto che non escono di casa». Fonte: Il Mattino