Montervino: “Impossibile pensare che il campionato riprenda…”

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NAPOLI. In questo momento di grande difficoltà l’Italia ha bisogno di punti di riferimento. Anche Napoli ha bisogno dei suoi, di qualche leader che sia entrato nel cuore delle persone e riesca a convincere chi ancora non rispetta le misure di sicurezza. Questo leader può essere Francesco Montervino, capitano del Napoli che è riuscito a rinascere durante l’Era De Laurentiis. Così come dovrà ripartire il mondo del calcio alla fine di questo Coronavirus che ha costretto tutti a fermarsi. Tra ritorno in campo, allenamenti da casa, ritiro estivo e raccomandazioni per tutti, parla un orgoglioso napoletano acquisito, Francesco Montervino.

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Ipotesi rientro in campo tra inizio e metà maggio. È fattibile?

«Credo sia impossibile pensare ad un campionato che non riprenda. Dobbiamo iniziare a pensare che l’atto di forza ora lo stiamo facendo, ma quando ne usciremo il virus non sarà del tutto sconfitto. Quindi pensare di sconfiggerlo e restare un altro mese in casa mi sembra improponibile. Già l’economia italiana sta morendo. Quindi nel momento in cui si esce, riaprono le scuole e tutte le attività, bisognerà far ricominciare il campionato».

Se il campionato dovesse continuare anche a luglio, qual è la soluzione migliore per i giocatori in prestito e quelli in scadenza?

«Credo che la Federazione e la Lega faranno in modo che ci sia una sorta di proroga di una o due settimane fino a scadenza del campionato. Anche perché è vero che un calciatore firma un contratto fin al 30 giugno, ma è anche vero che si parla della stagione completa. Quindi la stagione 2019/20 teoricamente non è finita. Ci sarebbe quindi un cavillo di normativa che permetterebbe alla società di poter dire “se finisce il 7 luglio, abbiamo il diritto di tenere il giocatore fino al 7 luglio”».

Potrebbe esserci un ritiro diverso per il Napoli. Ci si può organizzare in tempo per un eventuale Dimaro ad agosto?

«Ho sentito parlare il Sindaco di Dimaro che aspetta eventualmente il Napoli anche ad agosto. Però faccio fatica a pensare che, senza Europei, ci possa essere un ritiro ad agosto. Ma perché? L’unica cosa a cui si andrà in contro è che i calciatori faranno meno vacanze. Purtroppo è questa l’unica cosa negativa e da ex collega dico che sicuramente avrebbe infastidito anche me. Però ci sono cause di forza maggiore e penso che qualsiasi calciatore di fronte a una situazione del genere possa chiudere un occhio e pensare di rinunciare a quel riposo previsto da contratto. Magari poi ci vuole maggior buonsenso da parte della società quando si arriva a Natale, in periodi di sosta particolare. Questo tipo di situazioni può riavvicinare i calciatori alle società. E non a caso lo dico, visto quanto successo a Napoli quest’anno riguardo multe, ammutinamento».

Da ex calciatore come lavorerebbe su se stesso per arrivare alla ripresa della stagione più in forma possibile?

«Questa è la cosa più difficile di tutte. Oggi c’è bisogno che un calciatore si impegni a fare del mantenimento. Non deve migliorare la condizione, non deve arrivare al 3 aprile (quando forse si tornerà a fare allenamento) che dovrà essere in forma. Deve stare meno peggio di altri, deve fare in modo che torni al centro sportivo riuscendo a sostenere certi allenamenti senza farsi male. La cosa più brutta che possa accadere è che quando torni a caricare nuovamente ti stiri, subisci elongazioni. Oggi bisogna fare del mantenimento con forza, isometria, come vedo dai video che stanno postando i giocatori. È la cosa più opportuna».

Come vive questo periodo Francesco Montervino?

«In famiglia, a casa. L’unica cosa è che per il mio lavoro solitamente passo poco tempo in casa, con le mie figlie. Almeno questo periodo forzato di quarantena mi permette di godermi di più le bambine. Poi a me sono femminucce e condivido pochi piaceri con loro. Sono tifose del Napoli, ma non sono legate al calcio. Oggi posso dire che mi ritrovo di più nei loro giochi, nei loro scherzi. Questo periodo può far bene sia a me che a tutti coloro che per lavoro spesso stanno fuori casa».

Un messaggio da capitano a tutto il popolo napoletano….

«Mi piacerebbe succedesse ciò che a grandi linee sta accadendo ora. Il fatto che il napoletano faccia capire al resto d’Italia, d’Europa di essere di un generoso che non ha eguali, l’intelligente e l’acculturato che non ha eguali. Il mio appello è molto semplice: state a casa ed uscite solo per qualcosa di veramente importante, che lo faccia solo uno per nucleo familiare. Fatelo perché noi possiamo dare insegnamenti importanti. Mi sono riempito di orgoglio quando ho letto che dal Cotugno e dal Pascale è arrivata una probabile cura per questo Coronavirus. La terapia pare sia giusta ed il fatto che siano stati ospedali, medici napoletani, riempie d’orgoglio. Il napoletano è questo, che ha qualcosa in più degli altri. Non deve dimostrarlo essendo presuntuoso, ma mettendo da parte il menefreghismo e pensando a tutti. Da questa situazione il popolo napoletano ne uscirà vincitore, perché a quanto pare è uno dei pochi che si sta mettendo a disposizione di tutta Italia. Questo fa ben sperare. In bocca al lupo a tutti noi, ce la faremo». Fonte: Il Roma

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