Anche la SSC Napoli lavora in smart working. Per i calciatori tanti divieti e palestra a gruppi
Mercoledì 11 marzo. Ieri: secondo giorno di Zona Rossa nella zona azzurra. Lo scenario: uffici chiusi, rigorosamente, e tutti i dipendenti a casa in smart working; contatti vietati fin quando si può (in campo è impossibile); borracce personalizzate; incremento dell’apporto vitaminico; misurazioni costanti della temperatura corporea; igiene e profilassi rigorose; turni per le docce; annullati i pranzi di squadra e ammessa esclusivamente la colazione. Però secondo regole precise: i calciatori che decidono di consumarla in sede possono accedere in sala a gruppi di due o tre persone e devono attenersi alla distanza minima di un metro. Tutto chiaro? Anche in palestra si entra a gruppi ristretti, rispettando le distanze, e in sala medica e video, per massaggi e riunioni varie, si rispettano i turni e l’obbligo di indossare la mascherina. Bene preziosissimo, in questo momento, che il Napoli ha ottenuto grazie al lavoro di De Laurentiis junior. Immancabile in sede, il vicepresidente: è un punto di riferimento, nonché uno dei pochi dirigenti ammessi al seguito. Fonte CdS