Favalli: “Il calcio non è immune a questo virus, purtroppo si può contrarre”
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alessandro Favalli, Reggio Audace: “In questo momento sto bene, la febbre è passata ho solo un gran raffreddore, sono in ripresa ed inizio a star bene. Non so come né dove l’ho preso il Coronavirus, ma non sono preoccupato per me: sono in salute. Il mio pensiero va ad alcuni dei miei familiari che sono positivi e possono stare peggio di me. Lunedì scorso mi sono svegliato con sintomi influenzali, febbre, tosse, raffreddore, mi bruciavano gli occhi e sentendo alcuni familiari anche loro avevano gli stessi sintomi. Ci siamo insospettiti e abbiamo chiamato i medici che ci hanno imposto di restare a casa, ho fatto il tampone e il giorno dopo l’esito era positivo. Non ho figli, io e mia moglie siamo nella stessa casa, ma cerchiamo di avere meno contatti possibili. Lei non è stata sottoposta al tampone, spero di non avergliela passata. Non ho avuto grossi problemi a livello respiratorio, soltanto raffreddore e febbre. Rapporto con i compagni? Fin dai primi sintomi, tutti i miei compagni mi hanno scritto ogni giorno, anche l’allenatore e la società, mi monitorano ogni giorno. Si sono messi in quarantena anche loro, ho avuto contatti con loro nei giorni precedenti e per sicurezza si sono auto isolati. Adesso sono in contatto con i medici per capire quando posso ripartire. Paura? Non ne ho avuta, mi aspettavo di essere positivo. La mia paura era per i miei familiari, stiamo tutti meglio, per fortuna. In questo tempo ho letto, studiato perché sono iscritto all‘Università. Il calcio non è immune a questo virus, purtroppo anche in campo si può contrarre. Nessuno si vorrebbe fermare, ma se siamo arrivati a questa soluzione vuol dire fosse indispensabile”.