IL CASO TV
Un mondo del calcio che non trova pace. Neppure in questo mo-mento. Anche ieri scontro durissimo tra Spadafora e Sky sul no della tv satellitare di dare l’ok alla visione in chiaro delle partite di ieri. «Ho cercato di mettere intorno a un tavolo virtuale le parti in causa. Fatti salvi i diritti di Sky, avevamo chiesto di dare la possibilità agli altri soggetti di trasmettere almeno le differite in chiaro, così la gente non si sarebbe assembrata nei locali. Davanti a questa richiesta, l’ad di Sky e il presidente della Lega Serie A finivano il loro discorso sempre così: cosa ci perdiamo e cosa ci guadagniamo? Si è parlato solo di soldi. Come se questo mondo vivesse fuori dalla realtà». Lo dice il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, in merito alla mancata trasmissione in chiaro delle partite.
«A questo punto metterò mano alla Legge Melandri. Il mondo del calcio si è chiuso a riccio, non pensa al Paese», conclude Spadafora. Sky replica parola su parola. «Sky da molti giorni aveva dato la piena disponibilità ad aprire la visione sui propri canali in chiaro (TV8 e Cielo) di tutte le partite di cui Sky detiene i diritti. Il Ministro aveva tutte le possibilità di offrire gratuitamente agli appassionati italiani le partite. Gli è stato da noi più volte proposto, mettendo a disposizione mezzi, risorse e canali in chiaro per permettere a tutti di vederle, ma ciò non gli è bastato. Avrebbe dovuto modificare le regole e le leggi per ottenere quello che desiderava, ma non le ha cambiate. Ora afferma che le cambierà. Le regole e le leggi non le può modificare né la Lega né Sky né Dazn. Questo è da sempre il vero compito del legislatore. Quindi si assuma le sue responsabilità». Fonte: Il Mattino