A De Nicola: “Medico sociale del Napoli? Magari. Ancelotti voleva portare una mentalità stile Nba”

L'ex medico sociale del Napoli è intervenuto ieri sera a Canale 21

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A Campania Sport è intervenuto Alfonso De Nicola, ex medico sociale della SSC NAPOLI. Queste le sue parole nel corso del programma condotto da Umberto Chiariello: “Futuro medico sociale del Napoli? Magari, ho potuto lavorare benissimo. Se sono qui è grazie a loro. Come si resetta una squadra dopo una sosta di 14 giorni? Da grande professionista Ancelotti aveva come progetto la possibilità di far maturare la società Napoli, perché è sempre stata una persona autorevole e non autoritaria. Noi venivamo da un sistema autoritario, Ancelotti era un allenatore che suggeriva ma non imponeva. Sa lavorare, sa quello che fa ma ha bisogno di tempo. Il primo anno è stato gestito in un modo ancora autoritario, tanto che alcuni calciatori che avevamo sono andati via perché non si trovavano bene, non accettavano questo modo di fare. Credo sia importante perché chi va in campo sono i calciatori. Non si tratta di un progetto adatto ai campioni, ma un gruppo di persone già mature. Non c’è bisogno di allenare, ha bisogno di una dirigenza autoritaria essendo lui autorevole. Non è facile avere il professore autorevole e il preside autoritario. Ancelotti non ha avuto una carenza di leadership, era una persona che notava determinati aspetti. Diceva che non dovevamo fare noi i cani da guardia, chiedeva che i calciatori si comportassero da professionisti e fossero responsabili. Ancelotti voleva portare il gruppo in quest’ottica, stile NBA dove ognuno ha il suo staff. Ogni calciatore è un’azienda ormai. Lui credeva che se tutto avessero fatto così, sarebbe stato meglio. Lui veniva da un certo tipo di esperienza. Noi invece pensavamo, venendo da un altro vissuto nel calcio, il contrario. Noi sapevamo tutto e potevamo scoprire tutto, Ancelotti aveva bisogno di portare avanti questo progetto. Napoli però è una città che non ti dà tempo. O ci sono risultati o non ci sono. Credo che ognuno debba portare le proprie idee. Secondo i numeri è un allenatore in calo, però ha contributo a cambiare la mentalità di una società. Lui aveva un criterio di lavoro, non so se non fosse l’allenatore giusto del Napoli”.

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