Cinque partite oggi, con il gran finale notturno di Juve-Inter, e una domani. Torna la Serie A, completando il programma della ventiseiesima giornata. Stadi vuoti, come previsto dal decreto Conte e con un danno per il sistema calcio di 40 milioni a causa della chiusura fino al 5 aprile (la cifra si quadruplicherebbe se lo stop venisse prolungato fino al termine della stagione).
Ma i tormenti per il campionato proseguono. Pochi minuti dopo il nuovo decreto sulla chiusura della Lombardia e di altre 11 province del Nord, il presidente dell’Associazione calciatori, Damiano Tommasi, ha scritto un post su Twitter pubblicando la foto di piazza del Duomo a Milano deserta: «Fermiamo il campionato. Serve altro? Stop football».
Un’inequivocabile presa di posizione. E, a prescindere dalla posizione del sindacato, aleggia il timore di una nuova, forse definitiva, sospensione. È paventato dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. «Campionato sospeso in caso di positività di un calciatore al Coronavirus? Non possiamo escludere nulla: dobbiamo essere realisti, c’è anche il rischio reale che qualcosa di questo tipo esista», ha detto in un’intervista a «Dribbling» su Raidue. Un calciatore (o un arbitro) positivo può provocare la sospensione della Serie A almeno per due settimane, la durata fissata dalle autorità sanitarie in caso di quarantena, come è accaduto in serie C, dove sei tesserati della Pianese, club toscano, sono risultati positivi. Ma se malauguratamente vi fossero più casi? Fonte: Il Mattino