Possesso sterile del Barça nel primo tempo, poi sbuca Griezmann

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UN PAIO DI LAMPI

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Meglio nella ripresa, Messi. Più vivo, più leader tecnico, più dentro le azioni del Barça. Il gol non lo riguarda, nasce sull’asse Busquet-Semedo-Griezmann. Si becca pure un giallo, per gioco falloso ai danni di Ospina: si era lanciato con la gamba tesa, colpendo il petto del portiere del Napoli, a seguito dell’unico vero lampo della partita, un’accelerata comprensiva di frenata a mandare a ballare Maksimovic e Demme, un passo di danza e un assist per Vidal, che appunto ricambierà il favore. Stesi a terra, i due si danno la mano all’insegna del fair play.
Numeri finali: toccherà il pallone 90 volte, 2 le occasioni da gol create, 3 i tiri, ma uno solo – niente di che – nello specchio. E così, tra sacro e profano, ogni cosa – in questa notte di rimpiattino con la Storia – gli ha parlato di Diego. Qui Maradona trasformò l’acqua in vino, lì mandò Caffarelli in gol con una “rabona”, di là resuscitò un intero popolo offrendosi fiero ai bisogni di Napoli. Quando tutto finisce, ai napoletani resta la calda certezza che il paragone non è possibile. Lì era Maradona, qui è Messi. Lì era un’altra cosa.

Tutti si aspettavano Messi e alla fine la zampata l’ha servita Griezmann. Il Barcellona non ha bisogno di presentazioni e anche per questo l’attesa della gara era altissima. Tanti dei presenti allo stadio erano lì per vedere i catalani. Su tutti Leo Messi, il più atteso. Non solo perché è considerato uno dei due giocatori più forti al mondo, ma anche perché si trovava per la prima volta nel tempo che è stato di Diego Armando Maradona, un’icona del calcio argentino così come di quello napoletano. Fonte: CdS

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