Primavera del 2006, l’Argentina si prepara per i Mondiali in Germania organizzando alcune amichevoli in stadi di altri Paesi europei. I manager di questo tour hanno un’idea: portare il diciannovenne Messi, già considerato l’erede di Maradona, al San Paolo facendo disputare qui l’amichevole con l’Angola del 30 maggio. Il club di De Laurentiis è appena risalito in Serie B, dopo due anni in Serie C. La proposta viene respinta da Pierpaolo Marino, allora direttore generale del Napoli.
«Il nostro stadio non si tocca. Argentina-Angola è organizzata da agenti e non direttamente dalla Federcalcio argentina, insomma è una gara da business e non una partita del cuore», la spiegazione del braccio destro di De Laurentiis.
E allora la Seleccion si sposta di una manciata di chilometri, all’Arechi di Salerno. Dove gioca la partita con la nazionale africana, vinta per 2-0. Messi in campo solo negli ultimi 27minuti. A distanza di quasi quattordici anni, Leo si prepara per la prima partita della sua vita al San Paolo. Fonte: Il Mattino