Apostrofare come imbecilli quei tifosi del Brescia che hanno urlato dagli spalti del “Rigamonti”: “Napoletani Coronavirus” è davvero troppo poco. Ma trascendere ai loro livelli per spiegare che il calcio è tutt’altra cosa non si può,. Di certo qualche intervento duro ci vuole da parte del giudice sportivo. E la Procura Federale dovrà fare bene il suo lavoro. Sarebbe assurdo se gli ispettori presenti sul campo bresciano non avessero sentito e scritto nulla nei resonconti finali.
Addirittura Fabio Caressa, telecronista di Sky Sport, ha voluto dire la sua sulle vergognose offese al popolo partenopeo. Ormai non esiste più il tifo campanilistico pulito. Ci si diverte così sui campi del Nord quando dall’altra parte c’è il Napoli. E anche quando non c’è. Sì perché certi cori si sentono anche quando Insigne e company stanno giocando da un’altra parte. “O colerosi o terremotati voi con il sapone non vi siete mai lavati”, “Vesuvio lavali con il fuoco”, questi sono i motivetti che partono dai capi ultrà delle squadre del Nord. Ora dal colera si è passati al coronavirus visto che è di attualità.
I tifosotti del Brescia, però, hanno dimenticato che questo grave problema sanitario è molto vicino a loro. I paesi blindati distano una oretta di macchina dal “Rigamonti”. Ma a prescindere da ciò, va fatto qualcosa di serio. Il signor Cellino, proprietario del club delle Rondinelle, deve prendersi la responsabilità di individuare questi personaggi e sbatterli fuori dallo stadio. Il giudice sportivo, poi, dovrà fare il resto. Altrimenti poi si prende l’abitudine e non è certa una bella cosa per il nostro calcio. Serve la mano dura. E non può finire tutto a tarallucci e vino.
Quando è troppo è troppo. È pur vero che i napoletani neanche si sono applicati troppo su queste offese. In città l’acqua è arrivata da tempo così come il sapone. E il terremoto è solo un lontano ricordo. Adesso il popolo azzurro è concentrato solo sulla sfida di martedì contro il Barcellona. In una stagione di campionato ondivaga ben venga una partita del genere nello stadio che fu di Maradona. È un evento unico che nessuno si vuole perdere. Anche perché per come è messa la classifica nella prossima stagione si potrebbe solo “godere” delle sfide di Europa League. Ma conta il presente. E il presente dice che il San Paolo si vestirà a festa per una notte di grande calcio dove arriverà quel Messi erede di Diego che ha già avuto delle belle parole per Napoli e il Napoli. Fonte: Il Roma