Alla fine vince sempre Mino Raiola: Håland e i suoi fratelli

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C’è sempre solo uno che vince: Mino Raiola da Nocera Inferiore. Lui è esattamente come il banco della roulette: non corre mai alcun rischio e il guadagno è assicurato. E non pochi spiccioli. Prendiamo, per esempio, due della sua scuderia: il crac Håland e la grande stella cadente, Lozano. Eccoli, mettiamoli a confronto: il norvegese che incanta l’Europa, e il messicano che fa fatica a trovare un dribbling nel Napoli. Tutti e due sono gestiti da Mino pigliatutto, che è il padrone del destino loro e di tantissimi come loro.

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Ecco, a un certo punto della sua esistenza Raiola ha deciso di dare Lozano al Napoli (Ancelotti era certo quando lo ha esplicitamente chiesto che avrebbe sfondato) e di non ascoltare per Håland nessuna offerta o proposta che arrivava dall’Italia. Da qui una certezza: tutto può essere Håland per il Napoli tranne che essere catalogato come un rimpianto vero e proprio. Certo, magari qualcosa ci sarà pur stato, visti i buoni rapporti che ci sono tra De Laurentiis e Mino Raiola. Ma da qui a credere che sia nata una trattativa per portarlo al Napoli con tanto di riunioni, offerte, rilanci, richieste e così via ce ne passa. Suggestioni.

Magari prima della due gare con il Salisburgo nel girone di Champions, il discorso sarà caduto sul norvegese, ma in quei giorni già c’era il mondo che lo cercava: tra gli altri, il Manchester United, la Juventus (sui social nel mirino è finito soprattutto il ds Fabio Paratici), il Milan, il Psg e il Borussia Dortmund. Eppure il rimpianto, volendo, può essere un altro? Perché mai Raiola non ha pensato di portarlo in Italia e magari in maglia azzurra? La risposta è nel prezzo.

Non del cartellino, assolutamente alla portata del Napoli, ovvero 20 milioni di euro quanto, piuttosto, nei 10 milioni sborsati ad AlfInge Håland, papà del giocatore, ex calciatore di Nottingham Forest e Leeds United per non si sa quale preciso motivo e inoltre i 18 milioni di commissioni al suo super procuratore, Mino Raiola, per l’appunto. Si vocifera, inoltre, da fonti austriache, di un “feed” di buone entrata per il giocatore, nel mondo del Borussia Dortmund, di 24 milioni di euro. Nessuno in Italia, neppure la Juve, avrebbe potuto fare uscite di questo tipo. Bonus astronomici, sia pure giustificate dall’incredibile valore. Raiola questo lo sa bene ed è per questo che né al Napoli né alla Serie A ha mia guardato con vera attenzione. 

L’ATTESA PER LOZANO

Dicono che Raiola non sia tanto stupito dall’exploit di Håland -per lui piovono contratti milio-nari – quanto per le difficoltà di Lozano di imporsi nel Napoli. D’altronde, il Napoli ha pagato la cifra record di 38 milioni per strapparlo dal Psv negli ultimi giorni di mercato, proprio per le insistenze dell’ex tecnico azzurro, Ancelotti. 38 milioni non sono una cifra di poco conto.

In precedenza, sempre Raiola aveva messo sul piatto di De Laurentiis anche Moise Kean, il talento che Mino voleva portare via dalla Juventus. Ricevendo un «no grazie». No, il nome di Håland sul tavolo dei dirigenti del Napoli non è mai arrivato, ed è un peccato. Ma il club azzurro è convinto che presto sarà Lozano la nuova stella di Raiola nel calcio europeo.

È solo questione di tempo, pazienza, impegno e allenamento. Intanto, per il super-agente di Nocera, il Chucky è sempre una gallina dalle uova d’oro: perché proprio in questi giorni è in onda in Messico uno spot di una famosa bevanda gassata con il volto proprio di Lozano. Perché Raiola ha una caratteristica: lui non perde mai. Ora con Håland ha tra le mani un altro Pogba, Verratti, Donnarumma e così via. Lui col Napoli ha da un po’ un rapporto ottimo, dopo gli scontri di qualche tempo fa. Acqua passata: ora ci sono Manolas e Insigne tra i suoi uomini d’oro. In attesa di Lozano. Lui è sicuro che è solo questione di tempo, intanto se la gode con Håland. Non c’è nulla da fare: vince sempre lui. Fonte: Il Mattino

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