L’abiura al 4-4-2 libera tutti da compiti che non erano i propri. Un sospirone di sollievo. Demme ha grande senso della posizione, esperienza e personalità, Lobotka ha mostrato di avere maggiore spregiudicatezza. Ovvio possono anche giocare assieme, perché lo slovacco può piazzarsi sull’esterno della mediana a tre. A seconda di chi gioca in regia, il Napoli avrà un atteggiamento diverso: equilibrato se alterna Allan a Elmas (il brasiliano è più esperto e smaliziato ma il macedone ha una grinta quasi contagiosa) e Fabian a Zielinski. Solo l’imbarazzo della scelta.
Difficile che Gattuso in questo momento metta da parte il 4-3-3 per sperimentare nuove soluzioni, visto che la squadra sembra aver finalmente trovato una sua stabilità, ma è comunque una possibilità da tenere in considerazione in situazioni di emergenza, magari da utilizzare a gara in corso (a Genova si è visto un 4-2-3-1). Anche perché c’è un’arma in più: Dries Mertens. Nel gioco delle coppie è l’unico che può giocare dove c’è necessità, anche falso nove è proprio Dries. Certo, corre il rischio di tornare ai primi tempi di Sarri quando veniva considerato il miglior «sesto uomo», ovvero il primo cambio utile.
Perché il belga dove lo metti lì può far bene. Come a Genova. Llorente è l’alternativa a Milik e anche lui tornerà utile. Nel gioco delle coppie non si sottrae il portiere: possibile che con il Lecce tocchi a Meret mentre in Coppa Italia vada in porta Ospina. Troppo presto per poter fare valutazione. Ieri mattina, in fondo, era solo il primo allenamento della settimana. Bisogna tener conto ancora di troppi fattori prima di decidere le due formazioni. Per-ché le scelte con il Lecce e con l’Inter andranno a braccetto. Fonte: Il Mattino