Ha parlato ai microfoni di Max Viggiani durante la trasmissione Casa Serie A, per Casanapoli.net, il giornalista Franco Ordine. La prima domanda scottante riguarda il VAR. Cosa ne pensa dell’apporto che ha avuto nel campionato italiano e soprattutto dei rigori dati alla Juventus contro la Fiorentina? Comisso si è arrabbiato molto e ha detto cose molto pesanti.
Il Var è un contributo preziosissimo perchè è servito a cancellare dalla storia dei campionati un eccellente numero di errori. Il problema di Juventus-Fiorentina credo sia il seguente. Io avrei dato il primo rigore ma mai avrei dato il secondo. Però anche in questo caso le polemiche della Fiorentina avrebbero avuto un senso se l’arbitro si fosse rifiutato di andare a vedere il Var. Ma Pasqua è andato a vedersi l’azione, il che vuol dire che era convinto prima ed è rimasto convinto dopo. Ha sbagliato ma l’idea che il Var possa eliminare il 100% degli errori è un’idea sbagliata.
L’ex arbitro Roberto Boggi oggi è stato duro per quel che riguarda la classe arbitrale, si rischia una nuova Calciopoli. In particolare nel suo mirino Nicchi, ha parlato di sistema…
Devo dire che oggi il tasso di polemica e di veleni ha raggiunto una cifra insopportabile per le istituzioni Calcio. A questo punto, secondo me, trattandosi di un ex arbitro che parla apertamente dicendo “si rischia una nuova calciopoli…” credo che la Federcalcio debba aprire un’inchiesta convocandolo per capire a cosa si riferisce e soprattutto quali sono gli episodi che fanno dire queste cose ad un ex arbitro che ha ricostruito la sua vicenda personale, lui era competitor di Nicchi nella corsa alla presidenza dell’AIA e ha detto, in sostanza di essere stato in qualche modo messo alla porta. Buttato fuori dall’organizzazione.
Obiettivamente è un’accusa molto dura che si lega all’altra questione che va in qualche modo sciolta.
Noi abbiamo un Presidente dell’associazione arbitri che è in carica da tre mandati e si presenterà per il quarto. probabilmente per che pensa di fare concorrenza al record di Fidel Castro e non è possibile! Perfino il Presidente del Coni ha due mandati. Nell’organizzazione sportiva il ricambio generazionale che è di per se indispensabile, è fondamentale per garantire trasparenza e cambiamento. la formula magica che spesso viene utilizzata anche in politica.
Un altro errore secondo me clamoroso nella polemica di Nicchi con la Fiorentina è che quando Il Presidente della Fiorentina Comisso ha detto “sono disgustato” e lui abbia risposto che sono gli arbitri ad essere disgustati… Con quale criterio si dà una risposta del genere sapendo che tra qualche giorno occorrerà mandare un arbitro a dirigere Fiorentina-Atalanta? Nella testa di Comisso e dei tifosi della Fiorentina cosa potrà passare? Dire una cosa del genere, equivale a metterlo in difficoltà. Significa proprio non avere nessuno strumento e nessuna capacità di comunicazione efficace. A proposito dei ragionamenti interisti sui rigori dati alla Juventus. Loro dicono che il secondo rigore non andava dato però sostengono , invece che quello di Inter Cagliari, praticamente lo stesso fallo, andava dato. Ognuno tira l’acqua al proprio mulino!
Inter da scudetto?
Io mi dichiaro: quest’estate il Corriere dello Sport mi ha chiesto un pronostico e io ho detto che l’Inter sarebbe diventata Campione d’Italia. Avevo messo insieme il mercato fatto e l’abilità straordinaria di Antonio Conte. Il fatto che in pochissime settimane lui sia riuscito a dare il suo marchio di fabbrica alla squadra e al suo gioco, come ancora non è riuscito a Sarri alla Juventus, dà la misura della grande capacità di Antonio Conte di essere condottiero del suo gruppo. Devo dire che la trasformazione di alcuni esponenti della vecchia Inter: ad esempio Candreva totalmente cambiato o anche Brozovic. Dà la conferma di uno che è stato capace di rivoltare come un calzino questa squadra. Non mi aspettavo la difficoltà di gennaio e penso abbia caricato troppo durante la sosta natalizia.
Riguardo il Napoli invece, quanto un allenatore incide effettivamente in una squadra? Gattuso può essere in proiezione un nuovo Antonio Conte?
Al Napoli non ha girato nulla e credo dipenda dal Presidente. Il peccato originale della squadra… non si può cominciare il campionato con sette giocatori in scadenza di contratto e soprattutto continuamente insultati. Parliamo anche di giocatori simbolo. Per non parlare dell’ultima sceneggiata, quella della causa contro i giocatori che ha provocato un autentico scisma all’interno dello spogliatoio. La follia a stagione inoltrata di mettere Koulibaly sul mercato destabilizzando ambiente e giocatore. Del resto i giocatori simbolo sono anche i più attaccati alla città. Allan ad esempio, ha vissuto come fatta la cessione al PSG. Quindi il fatto di non essere poi passato lo ha destabilizzato. In una famiglia dove c’è il marito, il padre, calciatore dove si prevede uno stipendio e poi si torna indietro al precedente, si creano anche delle insoddisfazioni che possono incidere sul rendimento del giocatore stesso. Quindi credo che tutta la conduzione sia stata un disastro.
Gattuso ha detto chiaramente cosa voleva dalla sua squadra, con la Juventus si è cominciato a vedere il successo di Rino e il cambiamento radicale della squadra. E il mercato di gennaio ha portato innesti davvero funzionali. Questo Napoli, con in particolare il ritorno di Koulibaly, riuscirà ad eliminare quelle amnesie difensive che purtroppo ancora si trascina?
Io non sono meravigliato dal lavoro di Gattuso, perché quello che ha fatto al Milan durante la stagione passata è ancora lì, in vetrina da far veder a tutti quelli che storcevano il naso e che lo accusavano di non fare un bel calcio. E’ arrivato a 5 minuti dalla fine a giocarsi l’Europa. Ho un grande vincolo di amicizia con lui e devo dirti che ha ereditato una situazione pesantissima: uno spogliatoio allo sbando, una condizione fisica non brillantissima e soprattutto c’era un’allergia di fondo al modulo impostato da Carlo Ancelotti. Lui ha ricominciato tutto da capo, ritoccato gli allenamenti, rifatto la preparazione, cambiato il sistema di gioco perché è tornato al 4-3-3- di Sarriana memoria. E ha fatto anche i conti con una serie di infortuni non di poco conto, perché se tu togli due pilastri come Allan e Koulibaly, al Napoli rischia di crollare tutta l’impalcatura. Si cominciano a vedere dei grandi risultati.
Se adesso le cose cominciano a girare, vuol dire che Ancelotti qualcosa quest’anno non l’ha fatta come lo scorso anno?
Secondo me metter in discussione la carriera di Ancelotti mi sembra un tantino azzardato. Dico solo che Ancelotti il primo anno, quando si è reso conto che non ci sarebbe stato mercato con da parte della società, si è trovato con l’infortunio di Milik, ha perso Jorginho che era un po’ il caposaldo. Ha tentato di cambiare completamente il modulo per trovare una soluzione alternativa. Come quando al Milan si è inventato l’albero di Natale. Questa trasformazione non gli è completamente riuscita e si è un po’ incartato. A questo obiettivamente bisogna aggiungere alcuni episodi sfacciatamente ostili che hanno cambiato il corso degli eventi. Io considero la madre dei tutte le ingiustizie e di tutti gli errori arbitrali la partita Napoli-Atalanta. Quello che è successo in quella partita con il rigore non dato al Napoli e 30 secondi dopo il pareggio dei bergamaschi, oltre alla scoperta negli spogliatoi che il tutto è dovuto non all’arbitro Giacomelli in campo ma al Varista Banti… obiettivamente quello è il bivio. Da una parte si poteva imboccare la strada maestra e dalla’altra si va fuori pista.
E i tifosi del Napoli sono arrabbiati
Certamente! La ricordate la famosa sparata di Ancelotti a Roma durante il confronto arbitri-allenatori? Quando disse “Perché quando ci sono arbitri del calibro di Rocchi o Orsato sono loro ad arbitrare mentre invece se ci sono altri arbitri io vengo arbitrato da quelli al Var?” obiettivamente quell’arbitraggio ha cambiato il corso del campionato.
Ribaltare come un calzino il Napoli in così poco tempo, sapendo che la piazza è lì pronta e aspetta i risultati. Gattuso sta sicuramente rispondendo con i fatti.
Ti racconto un episodio: nel campionato scorso il Milan di Gattuso è arrivato ad un solo punto dal terzo posto, nella immediata vigilia del derby di ritorno. Raccogliendo le critiche e le impressioni che dicevano “gioca male” il Milan partì per andare a fare pressione alta e venne infilato nei primi minuti. Alla fine di quel derby c’era la sosta della nazionale, ci fu un faccia a faccia polemico molto duro tra Leonardo e Gattuso e in quella circostanza Rino decise che non sarebbe più rimasto al Milan. Questo dà l’idea della persona che quando prende una decisione non torna indietro, soprattutto fa capire che lui aveva ottenuto il massimo da quella squadra, come del resto hanno dimostrato li eventi successivi. E mi sembra di capire che le mosse di questo mercato del Napoli sono evidenti anticipi del mercato di giugno. L’arrivo di Petagna parla di un addio tra Milik eLlorente, sicuramente il secondo; l’arrivo di Politano ci dice che tra Insigne, Mertens e Callejon va sicuramente via l’ultimo. Stessa cosa per i centrocampisti: con i nuovi arrivi sicuramente Allan può diventare il prossimo addio nel reparto. Questo ci fa capire in largo anticipo che società e allenatore viaggiano in piena sintonia soprattutto per il futuro.
Ma Gattuso potrebbe recuperare Lozano?
Io credo che questo sia stato un altro degli errori dello scorso mercato. Lozano è un esterno: se tu giochi con il 4-3-3 hai due ruoli a disposizione eventualmente. Oggi per come stanno gli altri: Callejon gli viene preferito per la sua disponibilità a rientrare e recuperare, su insigne non credo ci sia neanche da discutere, per cui lo vedo abbastanza chiuso. Credo sia stato l’acquisto pi dispendioso dal punto di vista economico e credo che i suoi risultati siano stati piuttosto modesti e deludenti. Gattuso è un allenatore che come pochi ha fatto la gavetta e molti non conoscono la qualità maggiore di Rino: ha uno staff di primissimo ordine. Vi posso garantire che lo stesso Gigi Riccio è un tattico raffinatissimo, lo conosco bene.
E allora buona fortuna al nostro tecnico ed al suo staff, ma soprattutto alla squadra del Napoli