L’ UEFA Certifica il fallimento degli arbitri italiani 

Corso per arbitri Élite a Maiorca  c’è solo Orsato per l’Europeo:   per Qatar 2022 rischiamo lo zero

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Sembra quasi di rivivere il romanzo giallo di Agatha Christie del 1939, “Dieci piccoli Indiani”. Perché è vero, dieci sono i nostri arbitri internazionali in forza alla Fifa. Sette dei quali, però, posso fare poco più che un preliminare di Champions. E uno solo, quello rimasto (proprio come nel romanzo di cui sopra), l’unico abilitato a fare all-in, sarà il solo rappresentante italiano a Euro2020. La Uefa, con il raduno che è iniziato ieri a Maiorca, il 28º Advanced Course riservato ai Top Referees, ha certificato il nostro fallimento: c’era solo Daniele Orsato a rappresentare i nostri Élite, noi che appena tre anni fa (2017, non un secolo) eravamo una nazione di riferimento, con quattro direttori di gara con i gradi più alti (Orsato, Rizzoli, Rocchi e Tagliavento). Ed invece, siamo scesi al livello delle Nazioni calcisticamente “normali”, mentre addirittura la Francia, che pure ha vissuto una crisi gravissima a livello arbitrale di recente (ma ha saputo organizzarsi e programmare), sarà rappresentata da Bastien e Turpin, al pari dell’Inghilterra (Taylor e Oliver, sì, l’arbitro del «bidone della spazzatura» di buffoniana memoria), dell’Olanda (Kuipers e Makkelie), addirittura della Romania (Hategan e Kovacs), e Slovenia (Skomina e Vincic). E l’Italia è stata “triplicata” da Germania e Spagna, con tre arbitri presenti a Maiorca (Aytekin, Brych e Zwaier per i primi; Mateu Lahoz, Gil Manzano e Del Cerro Grande per i secondi). 

 

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FALLIMENTO. Un quadro desolante, di cui gli attuali vertici dell’AIA (già tutti concentrati sul nuovo agone politico in vista delle elezioni di ottobre-novembre) hanno grandi responsabilità. La carta d’identità non è soggetta, purtroppo, a variazioni: che dal 2017 al 2020 avremmo perso i nostri direttori di gara migliori era noto da anni. Ma nessuno ha mosso un dito. L’avvisaglia si era avuta la settimana scorsa, quando sempre a Maiorca erano andati gli assistenti per l’europeo che inizierà a giugno. C’erano solo Manganelli, Giallatini e Preti, che farà da riserva e, al contempo, da AVAR (specializzato in fuorigioco). Doveva esserci un’altra squadra a Euro2020 e che per ragioni non tecniche (la necessità di promuovere Maresca internazionale oggi per non correre rischi domani) è stata bocciata da Marcello Nicchi, presidente dell’Assoarbitri. Già perché la Uefa (Rosetti) avrebbe gradito la deroga a Gianluca Rocchi, per portarsi due arbitri italiani all’Europeo ed avere un nome quasi certo per la Finale di Champions (squadre di club italiane permettendo). Il che avrebbe significato avere anche Meli, Peretti e Carbone (riserva/AVAR). Invece…

FUTURO NERO. A Maiorca, ma solo per motivi di studio, ci saranno anche Guida e Massa, First category Uefa. Con loro anche Di Bello, Fabbri, Irrati e Valeri, tutti Second category e dunque “studieranno” da VAR. A proposito di Massa: la Fifa, che ha organizzato a Lisbona dal 3 al 7 febbraio il seminario per gli arbitri Élite in vista delle Olimpiadi di Tokyo, rispetto al raduno di un anno fa lo ha sostituito con Orsato. Tradotto: per Massa quasi addio al Mondiale del 2022. E anche per i nostri arbitri, visto che Orsato avrà 47 anni e di deroghe – che Nicchi ha negato per un anno a Rocchi – dovrebbe prenderne addirittura due.  Fonte: CdS

 

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