Ravanelli: “Timori fondati quelli di Sarri, il Napoli è vivo”

Dal 1992 al 1996 la maglia che tirava sul volto era quella della Juventus

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 Quando faceva gol si tirava su la maglia e si copriva la faccia. L’esultanza di Fabrizio Ravanelli è diventata negli anni un must, al pari di quell’acconciatura che gli è valsa anche il soprannome di «Penna bianca» Di gol ne ha fatti tanti anche contro il Napoli. Li ricorda tutti, così come quelle sfide tra azzurri e bianconeri che questa sera si affronteranno al San Paolo.

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Ma stavolta la partita non vale lo scudetto. «Questo è vero, ma non per questo va presa sotto gamba».

Cosa intende? «Napoli-Juventus è una partita che si affronta con determinazione da entrambe le parti»

Nonostante il momento difficile pensa che il Napoli possa mettere in difficoltà i bianconeri? «Farei attenzione a dire che il Napoli è sfavorito».

Perché? «Dopo la vittoria in coppa Italia contro la Lazio gli azzurri hanno dimostrato di essere in crescita e di aver intrapreso una strada importante con una mentalità ben precisa».

Merito di Gattuso? «Rino è un allenatore in grado di preparare alla grande questa partita».

Ma non solo. «Gattuso è un uomo straordinario e penso che il Napoli non avrebbe potuto scegliere un allenatore migliore di lui. Credo ciecamente in questa persona. Abbiamo giocato contro tante volte e posso dire che da calciatore prima e da allenatore poi rappresenta un esempio per tutti quei ragazzi che iniziano a giocare. È un esempio del calcio italiano».

Da che punto di vista? «Rino ha sempre lottato su ogni palla e non ha mai anteposto interessi personali a quelli della squadra. Lo stimo tanto e gli ho fatto in bocca al lupo quando ha accettato la panchina del Napoli, così come ho detto ai miei amici napoletani che avevano preso un grande allenatore».

Cosa rivede del Gattuso calciatore nel Napoli? «Si sta iniziando a intravedere la voglia di lottare su ogni palla, la determinazione e la cattiveria. I calciatori fanno sempre una corsa in più per i compagni».

Ma passiamo alla Juve: cosa le piace della squadra di Sarri? «Quando attacca ed è in condizione può fare gol a ogni squadra. Ha 4 giocatori davanti che possono risolvere la partita in ogni momento».

Chi le piace di più? «Sarebbe facile dire Cristiano Ronaldo. Allora mi prendo Douglas Costa perché è uno che salta sempre l’uomo emette dentro tanti palloni utili per le punte. Diciamo che io ho giocato con gente del calibro di Del Piero, Vialli e Baggio, ma con Douglas Costa ci giocherei con piacere».

E cosa pensa dell’attacco del Napoli? «Il fatto che non stiano segnando è solo una questione casuale perché il parco attaccanti è formato da giocatori formidabili».

In particolare? «Milik mi piace tantissimo perché riesce a fare gol in ogni modo: destro, sinistro, di testa, di rapina. Si sa muovere e fa giocare bene la squadra. Resta uno dei pochi veri centravanti che ci sono in giro».

Che ricordi ha dei suoi Napoli-Juve? «Non male, perché al San Paolo ho fatto tanti gol, spesso decisivi. Uno bellissimo nella stagione 1995-96: raccolsi una palla ribattuta dal palo e dal limite dell’area feci un tiro al volo imprendibile. Ho fatto gol anche l’anno prima, ma di testa, quando vincemmo 2-0. Poi ho segnato anche dei gol quando giocavo nella Lazio».

Lei faceva l’attaccante, ma cosa pensa dell’alternanza dei portieri nelle squadre moderne? «Nella Juve Buffon gioca solo quando Szczesny riposa. Nel Napoli primaMeret era titolare emi piacevamolto perché lo ritengo tra i più forti d’Italia,ma se ora Rino ha deciso di affidarsi a Ospina avrà avuto le sue ragioni». Fonte: Il Mattino

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