Una partita che da sempre vale di più dei punti in palio. E bisogna avere qualcosa di speciale per giocarle, queste partite. Come Dino Zoff, padrone di Napoli-Juventus se ce n’è uno. «Ma i tempi sono cambiati» ammette il doppio ex della sfida a Il Mattino. Ha indossato la maglia del Napoli dal 1967 al 1972, poi la Juve fece il doppio colpo assicurandosi: Zoff e Altafini.
In totale, il portiere friulano ha giocato trenta volte Napoli-Juventus, in nove occasione difendendo la porta della squadra che domenica sarà di Gattuso. Partiamo proprio da Rino: come lo vede in azzurro? «Non è il momento per fare valutazioni sulla nuova gestione, ma credo che per Gattuso e per il Napoli valga lo stesso principio: non andare troppo in là con i pensieri e provare a confrontarsi a ogni passo. Bisognerà ragionare partita dopo partita vista la situazione».
Forse è più facile farlo con la Juventus, che fa storia a sé: che gara sarà domenica? «Dalla Juventus mi aspetto quello che mi aspetterei sempre. È una squadra che vive un gran momento di salute, che sta facendo bene e che arriverà al San Paolo per prendersi i tre punti»
E il Napoli? «I favori del pronostico sono per i bianconeri, inutile nasconderlo, ma la gara vinta contro la Lazio in Coppa Italia ha restituito quantomeno serenità e positività a un ambiente che ne aveva bisogno. La squadra entrerà in campo con più morale e convinzione. A mio parere, se la possono giocare».
Dalla parte degli azzurri ci sarà di nuovo un San Paolo pieno «Pieno non penso (ride)pieno per davvero era ai miei tempi, non ora. Ormai nessuno stadio italiano che ho potuto vedere è veramente pieno».
Ma gli ultras tornati contro la Lazio potranno dare una mano alla squadra? «Di certo il contributo del pubblico è importante, soprattutto in una piazza come Napoli e in uno stadio come il San Paolo. È complicato per il Napoli giocare senza i propri tifosi a Fuorigrotta, possono dare una mano fondamentale nell’economia della gara, soprattutto dopo quanto si è visto nella partita di martedì in Coppa».
Forse qualche tifoso si farà distrarre dal ritorno di Sarri? «Non credo, non è questione di Sarri o non Sarri. Lui è l’allenatore degli avversari, ma questa è Napoli-Juventus che già da sola è una partita molto importante. Non so se sia più giusto applaudirne il ritorno o fischiarlo dopo il passaggio in bianconero, ma credo che alla fine i napoletani penseranno alla partita e a fare il tifo per la propria squadra».
Ma si aspettava di più dalla gestione del toscano in questi primi mesi di Juventus? «No, non mi aspettavo di più. Anche perché la Juventus è forte, ha una rosa straordinaria a disposizione, di conseguenza è nella posizione in cui doveva essere, dove tutti ce l’aspettavamo ad inizio campionato. Con i calciatori che ci sono in squadra sei portato ad essere in cima alla classifica».
A Napoli, nel frattempo, tiene banco la questione Meret-Ospina «Non ne farei un caso. Gli errori capitano a tutti, anche Ospina ha sbagliato. Da quello che ho visto, Meret si è comportato molto bene in campo in questi mesi tra campionato e Champions, ha un grande talento e il futuro è suo».