A un certo punto, ed era appena cominciata Napoli-Lazio, il San Paolo si è riempito: c’era un buco là in mezzo, dove sembrava s’andasse a posare lo sguardo di chiunque, affinché si costruisse un rimpianto. E’ una vecchia storia, va avanti dagli anni ‘80, da quando Pierpaolo Marino andò a scovare Ciccio Romano nella Triestina; e poi è capitato ancora, per esempio nel 2014, e quella volta l’intuizione fu di Bigon, che strappò al Verona Jorginho. Il regista è uno stato d’animo, un propellente: seduce e placa il disordine che è in chiunque, doma quella sete di equilibrio che in genere non rientra tra le dinamiche del calcio, dominato dal fast food del mercato e dal «tutto e subito» del campo. FonteCdS.