Gaetano Castrovilli, partito da Minervino, in Puglia, per conquistare la penisola e tanto altro. Stasera con la maglia della Fiorentina al San Paolo. «Ma a Gaetano la pressione non spaventa, è un calciatore che giocherebbe allo stesso modo davanti a cento o centomila persone. Forse questa è proprio la sua più grande qualità». Gigi Nicassio lo conosce da tempo, da quando a 10 anni Gaetano mise su la maglia del Bari. «Faceva 200 chilometri per venire ad allenarsi, era uno sforzo per tutta la famiglia, ma gli ho sempre detto di non mollare, che i risultati sarebbero arrivati». Lo guardano e lo seguono tutti. «E’ il prototipo del centrocampista moderno» Nicassio non ha mai avuto dubbi. «E sono orgoglioso di vederlo soddisfatto oggi. Gaetano ha un grande segreto che tutti possono vedere: quando è in campo e gioca, sorride. Lo fa perché per lui il calcio è una passione e sa quanto ha dovuto camminare per arrivare fin lì». Dopo il Bari, la Fiorentina, ma con il doppio prestito alla Cremonese che l’ha formato, là dove oggi c’è l’altro gioiellino azzurro Gianluca Gaetano. «Per Castrovilli la serie B è stata determinante, è un campionato duro, cattivo, ti fa capire di che pasta sei fatto. Sono convinto che sarà utile anche per Gaetano prima di tornare a Napoli, è giusto che un giovane calciatore si faccia le ossa altrove».
Sarà pezzo pregiato del prossimo mercato. «Sono certo che sarebbe già pronto oggi per una big come il Napoli: è una piazza importante, in cui devi sempre essere al massimo, ma per lui non sarebbe un problema». La sfida sul mercato si aprirà in estate, nel frattempo c’è quella sul campo. A Napoli ritroverà Insigne, l’uomo che aveva sostituito in nazionale contro la Bosnia raccogliendo la prima presenza azzurra. «Quando l’ho visto con l’Italia ho pensato di aver fatto un buon lavoro. Speriamo Mancini lo porti all’Europeo». A braccetto con Insigne. E chissà che i due non tornino insieme.
Il Mattino