I top e i flop del CdS – Male Ospina, immensi Allan e Insigne
Buone le prestazioni di Hysaj e di Zielinski
Il Napoli perde a Roma con la Lazio, su una clamorosa disattenzione di Ospina, ma esce dal campo ancora più fortificato sul piano del gioco e della determinazione. Nella prima frazione un’occasione per parte, Insigne su punizione, mentre per i padroni di casa calcia Milinkovic-Savic e salva Di Lorenzo sulla linea. Nella ripresa palo colpito da Zielinski e il tiro di Insigne viene parato da Strakosha. Nei minuti finali però arriva l’errore del portiere dei partenopei e Immobile con deviazione di Di Lorenzo mette dentro. Nel finale ancora miracolo dell’estremo difensore biancoceleste su Insigne e poi Lulic salva di testa su Llorente. Nelle pagelle del Corriere dello Sport, bene Hysaj e Zielinski.
Ospina 4 – Ma cosa gli passa per la testa in quel momento! Sceglie l’unica soluzione da evitare, s’avventura in un dribbling letale, e rovina la giornata a se stesso e al Napoli, spalancandogli la crisi. Alla sua età certe leggerezze sono inaspettate, però il calcio non ha rispetto per l’anagrafe…
Hysaj 6,5 – Prende le iniziative di competenza e poi ci aggiunge qualcosa di suo, riuscendo a sfondare – più nella ripresa che nel primo tempo – e creando superiorità. Si concede la fascia, se la tiene con leggerezza e con personalità.
Manolas 6 – Il giallo arriva troppo presto ma non diviene una preoccupazione: sa come chiamare la linea, quando salire e quando scivolare via. La Lazio non arriva mai a Ospina, praticamente, e c’è pure del suo.
Di Lorenzo 6 –Solo chi cade si rialza e lui riemerge dallo scivolone con l’Inter e dimostra di avere assorbito il colpo, di avere dentro di sé ancora certezze. Va a staccare sulla linea, di testa, nel primo tempo, ed disperato su Immobile ma ci arriva male e senza che abbia alcuna colpa.
Mario Rui 5,5 –La prima diagonale (11’) è decisiva per demolire Immobile, a un niente da Ospina. Poi si sbatte, ci prova, non riesce a chiudere un traversone come vorrebbe (e dovrebbe). La volontà non gli è sufficiente, insomma.
Allan 7 –Stravince per distacco, su chiunque: divora palloni, li sradica dai piedi di Lusi Alberto, poi s’avventura in percussioni che strappano ovazioni. Aggredisce anche lo spazio, come nei suoi tempi migliori. La fatica si sente e il finale è un po’ pasticciato, ma ci sta.
Llorente (39’ st)sv – Un pallone, uno solo, e lui ci arriva.
Fabian Ruiz 6 – Ha un momento di follia (26’) e poi rimedia su Caiceido; rimane nella sua zona, senza mai prendersi responsabilità, come se fosse pervaso dal virus della paura di sbagliare. Ma quando si sveglia, dopo, è anche un bel vedere, elegante e ispirato.
Zielinski 6,5 – Il palo è un’abitudine, però è anche un pezzo di bravura d’un talento che per 45’ minuti resta scongelato e quando esce dall’igloo si mostra per intero. Taglia il campo, vola come una farfalla.
Callejon 5 – E’ marginale, solo “tattico” ma come se fosse stato espulso dal proprio corpo, che una volta sapeva inventare.
Elmas (43’ st) sv – La presenza per avere un guizzo.
Milik 5 –A lui è difficile arrivare ma non c’è scelta che sia quella giusta: rimane distante dal Napoli e da una presenza che dìa un senso alla sua partita.
Insigne 6,5 –La palla avvelenata all’incrocio, su punizione (29’), appartiene al repertorio scanzonato. Poi è soprattutto (e tanto) sacrificio, per assistere la linea mediana e renderla ricca, ma c’è spazio e tempo anche per il destro che richiede due volte a Strakosha di rispondergli.
Lozano (45’ st) sv –Entra a gara finita, solo per le statistiche.
Gattuso (all.) 6 – Non concede campo alla Lazio e per 45’ lascia perplessità anche la scelta di giocarla così. La ripresa è un bel segnale che s’infrange sulla sciocchezza di Ospina. Risparmia a Milik una sostituzione che non sarebbe stata ingenerosa, anzi.
La Redazione