Ciccio Marolda: “Manca il regista e i problemi salgono a galla”
L’opinione di Ciccio Marolda sul Corrsport
“Da Sarri ad Ancelotti. E’ lì, in quella zona di mezzo, in quella terra di nessuno che il Napoli s’è perso quasi un anno fa. E’ lì che il Napoli è diventato estraneo a se stesso e non s’è riconosciuto più. Succede, quando si vuol cambiare ma non si riesce a governare il cambiamento. Anche se poi i guai veri arrivano quando la “solitudine” dura troppo a lungo. Perché si perde la fiducia e piano piano si diventa preda delle paure e dei fantasmi. Chissà, senza psicologiche pretese, si capisce, forse al Napoli è successo proprio questo.
Vero, il successo con il Sassuolo aveva quantomeno congelato le preoccupazioni, ma la sconfitta con l’Inter l’ha riproposte pari pari e forse addirittura dilatate, anche se non era questa la notte del giudizio. Almeno, non di quello senza appello, perché il Napoli i suoi problemi strutturali non li ha sanati ancora, costretto com’è – ancora – ad adattare giocatori in ruoli improvvisati o, comunque, in nome d’un mercato parziale e deficiente, a mettere in campo formazioni sempre d’occasione.
Certo, sarebbe stato bello, opportuno, anzi necessario mettere da subito un regista a disposizione del povero Gattuso, ma pure stavolta il Napoli se l’è presa comoda. Colpevolmente comoda. Da quanto tempo, infatti, i signori del mercato sanno che almeno la metà dei problemi di quest’anno sono nati e cresciuti proprio là: in mezzo al campo, davanti alla difesa? E cosa ha fatto per stringere i tempi, per rimediare in fretta, per riparare alle manchevolezze dell’estate? Niente. Niente ancora. Arriverà Lobotka? Bene. Non benissimo, ma bene, visto che non è un regista, ma almeno sarà in grado di offrire aiuto e solidarietà ad Allan. Male, malissimo, invece, che non sia arrivato a Napoli un minuto dopo la riapertura del mercato, visto che il tempo è tra i peggiori nemici di questo Napoli che di tempo ne ha perduto pure troppo. Si dirà: facile criticare, ma la realtà può essere assai più complicata. Giusto. Ma allora che cosa ci sta a fare gente brava e preparata com’è bravo e preparato il responsabile azzurro del mercato?
Ecco, per tutto questo il giudizio sul Napoli-due, quello del girone di ritorno, quello dell’ancora possibile aggancio al sesto posto, quello di Gattuso, insomma, dev’essere sospeso. Certo, qualcosa del nuovo allenatore già si vede, ma tra un equilibrio ancora troppo fragile e annacquato e imperdonabili errori di questo o di quell’altro. Vero Di Lorenzo? Vero Meret? Vero Manolas?”
Fonte: CdS