Salvatore Bagni è il grande doppio ex di Inter e Napoli. Nessuno, probabilmente, può parlare di questa sfida meglio di lui e, dai microfoni de Il Mattino, in merito agli azzurri, va dritto al cuore del problema.
«Gli azzurri devono vincere se vogliono tirarsi fuori dalla situazione in cui si sono cacciati».
Anche se l’avversario si chiama Inter ed è distante anni luce? «Il Napoli non è inferiore, lo pensano gli stessi interisti. L’enorme distanza che si è creata in classifica è un demerito azzurro più che merito degli avversari».
Non lo sbandiera, però Gattuso crede nel quarto posto. «È l’unica cosa rimasta e non siamo nemmeno a metà campionato. Trovo normale aggrapparsi a quest’obiettivo, sulla carta quasi impossibile».
Una delusione il Napoli di oggi? «Enorme. In estate si è parlato di scudetto, parola pronunciata da Ancelotti e De Laurentiis. Se avessero detto di puntare al quarto posto, ci sarebbe stata giustamente una sollevazione popolare».
Colpa dell’allenatore? «Colpa dei risultati che non sono stati all’altezza della situazione. Se poi i risultati siano venuti meno per specifiche colpe del tecnico o della squadra, questo lo possono dire soltanto i personaggi che vivono dentro lo spogliatoio. Sta di fatto che oggi, se non fosse arrivata la qualificazione agli ottavi di Champions, parleremmo di fallimento già dopo quattro mesi».
Si è sbagliato qualcosa a livello di costruzione della squadra? «Il Napoli negli ultimi anni ha portato avanti una filosofia calcistica ben precisa: giocare con qualità e per lo spettacolo. Ha fatto così dai tempi di Sarri e ha acquistato giocatori funzionali per questa mentalità. Sia Sarri che Ancelotti hanno avuto a disposizione giocatori molto dotati tecnicamente, tutto si può dire al gruppo tranne che non sia composto da giocatori forti. Il Napoli ha qualità, l’ha sempre avuta, il problema è che nell’ultimo anno s’è vista raramente».
Si può rimediare a gennaio e dopo il cambio della panchina? «Devi farcela se vuoi azzerare il recente passato. Adesso si parla di quarto posto paragonandolo quasi a uno scudetto: per arrivarci bisogna vincere a cominciare da subito, fa niente che l’avversario si chiami Inter. L’unica chance per accorciare con le squadre che precedono in classifica è mettere insieme quattro-cinque vittorie di fila. Per come è messo in classifica, al Napoli occorre continuità di successi, non di risultati: per intenderci, adesso i pareggi non servono a niente».
Inter, Lazio e Juventus sono tre dei prossimi quattro avversari. «Lo so ma mettendoci dentro anche la Fiorentina, tre delle prossime quattro sfide si giocheranno al San Paolo. Adesso o mai più, non vedo altre alternative».
Solo il fattore campo può determinare la differenza tra Napoli e Inter? «Messe sulla bilancia le due formazioni si equivalgono. Conte sta facendo un lavoro straordinario, il suo merito più grande è stato quello di ottenere più del massimo dai calciatori, quello che non è riuscito a Carletto forse perché alcuni azzurri sono arrivati alla fine del ciclo. I nerazzurri sono contati, giocano sempre gli stessi dall’inizio eppure Conte ha mantenuto la squadra al primo posto nonostante abbia dovuto fare a meno di Barella e Sensi per lunghi periodi, e stiamo parlando di giocatori fondamentali. L’Inter sa di giocarsi parecchio al San Paolo e teme questa trasferta, come del resto tutte le avversarie quando mettono piede a Fuorigrotta».
Gattuso rappresenta la svolta? «Il campo darà la risposta, vediamo come hanno lavorato in questi giorni dedicati ai richiami sulla preparazione».
L’allenatore chiede un regista a tutti i costi. «Ma hanno le idee chiare? Hanno ripiegato su Lobotka dopo averci provato con Torreira: due giocatori con caratteristiche tecniche differenti ma simili fisicamente. Esattamente il contrario di Danilo, che pure è stato cercato».
Lobotka è la medicina giusta per far guarire il centrocampo? «Torreira è più forte ma con l’Arsenal non è facile trattare. Ha piedi buoni, sa fare assist e andare in gol. Lo slovacco recupera palloni, buona geometria ma non garantisce molta qualità. E in Spagna non sta facendo benissimo».
Chi gli farebbe posto? «Sarà un bel problema. Di Allan non si può fare a meno, quindi uno tra Zielinski e Fabian Ruiz resterebbe fuori. Ovvero due pedine che hanno molta più qualità di Lobotka».
A gennaio arriverà soltanto il centrocampista? «Ci sarebbe bisogno di un difensore mancino, Ghoulam fa troppa fatica a recuperare la condizione. Non si può andare avanti adattando sempre un destro sulla fascia sinistra».
Il mercato invernale offre qualcosa di interessante? «C’è soltanto l’imbarazzo della scelta, non è vero che non ci sono giocatori da prendere».
Qualche indizio? «Non faccio nomi perché il mio lavoro è quello di sistemare i calciatori, non farmi pubblicità su di loro. Giuntoli conosce bene il mercato e sa che esistono elementi da Napoli. Tutto dipende dalla disponibilità del club: De Laurentiis adesso vuol davvero investire su calciatori forti e pronti per il nostro campionato?».
Fonte: Il Mattino