Arriva Gattuso, ritorna il 4-3-3, si spera ritorni anche la vittoria. Contro il Sassuolo, ovviamente. «È il modulo migliore per il Napoli e per i suoi calciatori», ne è convinto anche Roberto Rambaudi, calciatore prima e allenatore poi che con il 4-3-3 ha convissuto per anni, studiandolo da Zeman e applicandolo in campo.
Non ci sono dubbi per Gattuso? «Non credo, questo tipo di gioco è perfetto per gli azzurri. Per le caratteristiche che hanno e perché l’hanno studiato tre anni con risultati incredibili. Le nozioni sono rimaste, ora vanno rispolverate».
Con qualche differenza rispetto a Sarri. «Tempi diversi e diversi interpreti. La differenza maggiore è a centrocampo: non c’è Jorginho, quindi c’è meno qualità nel mezzo. Allan non deve fare il regista, ma può dare equilibrio e solidità. Ci sarà meno fraseggio ma più aggressività per poi servire gli attaccanti. E a destra c’è Di Lorenzo che ha gamba e spingerà più di Hysaj».
Quale attacco preferirà Gattuso? «Callejon era fondamentale con Sarri,ma quest’anno mi sembra in calo. Se la Juve schiera Ronaldo, Higuain e Dybala, il Napoli risponde con Insigne, Milik e Mertens. Il belga può fare la punta ma anche l’esterno. Deve tornare un top player».
Cosa aspettarci dal nuovo 4-3-3? «Non sarà quello visto con Sarri, ma con il Parma ho intravisto miglioramenti: hanno tenuto il campo con qualità, imposto ritmi, creato occasioni. Hanno sbagliato tanto perché ora mentalmente hanno tutti paura, ma basterà la scintilla per tornare a fare tanti gol». Bisognerà anche ritrovare la condizione… «Per il 4-3-3 l’aspetto fisico è determinante, i calciatori devono essere felici di lavorare. Gattuso deve esser bravo ad adattare le sue idee alle caratteristiche del gruppo che si ritrova».
Cosa che ad Ancelotti non è riuscita? «Il fallimento è stato causato da tanti fattori, il modulo è stato solo uno dei motivi. Certo, i calciatori non sono stati messi in condizione di rendere al meglio. C’era poco equilibrio e forse Carlo si è intestardito su alcune scelte pur vedendo la squadra in sofferenza. Questo mi ha stupito».
Ma una squadra che sa di poter rendere con un solo modulo non è un po’ “limitata”? «Dipende cosa ci aspettiamo dal Napoli. Questa squadra non ha campioni, ma tanti ottimi calciatori che diventano super se messi in condizione e con uno spartito ben preciso. Prendiamo Insigne, che nel suo ruolo si esprime alla grande. Col Parma l’ho già visto in ripresa, va sfruttato al massimo nel suo ruolo»
Fonte: Il Mattino