A. Carotenuto: “De Laurentiis ha il torto di non seguire più la sua…visione”

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L’opinione del igornalista Carotenuto : “Per capire gli ultimi dieci giorni di Napoli, bisogna leggere i suoi ultimi dieci anni. Mentre la città più ricca d’Italia è stata costretta a vendere le sue due gloriose squadre all’estero per provare a recuperare il passo di un calcio sempre più elitario, Napoli ha avuto una squadra nel miglior periodo della sua storia per media di piazzamenti in classifica, per punti fatti, per ranking internazionale, per continuità. Ma più ne aveva e meno ne godeva, più secondi posti conquistava e più li giudicava fallimenti, come se un balzo dalla serie C alla Champions dovesse alla fine essere scontato, ordinario, quasi banale.

È stata questa la grande vittoria politica e filosofica della Juventus sul Napoli, non i suoi otto titoli, ma la juventinizzazione dei pensieri nel tifo altrui, aver trasferito l’idea che oltre lo scudetto non esistesse vita. Ha inculcato frustrazione andandosi a prendere l’uomo dei 36 gol e l’allenatore del gioco più sexy d’Europa (copyright Équipe). Le Coppe vinte (tre) sono diventate a Napoli coppette, una semifinale europea una cosa insignificante, le notti di Champions un fastidio tra un anticipo e un posticipo in uno stadio vuoto. Napoli si è dimessa dalla ragione. Ha avuto campioni straordinari, ha battuto Chelsea, Borussia, Arsenal, Liverpool e quasi non se n’è accorta. Non ne ha mai veramente gioito. Voleva ‘o scudetto. Ha coltivato il fenomeno del papponismo, da pappone, l’insulto per De Laurentiis, non solo con la pancia del popolo ma anche con i suoi intellettuali.
Mai sfidare l’invidia degli dèi. A forza di vederti disprezzare un secondo posto, si vendicano e un giorno ti scopri a desiderare il quarto. De Laurentiis ha il torto di aver smesso di seguire la sua visione. Non potendo comprare calciatori da 100 milioni, Ancelotti era il suo grande accredito per il calcio delle franchigie che si prepara. Oggettivamente una grande mossa. Ora cacciando Ancelotti si è come iscritto lui stesso al papponismo. Ora dà l’impressione di essere uno che fra Woody Allen e gli Artéteca, sceglierebbe gli Artéteca. Perché conoscono il dialetto”.

Fonte: CdS

Factory della Comunicazione

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