Dopo il tramonto, Rino entra nell’auto in compagnia del suo vice Gigi Riccio. Rino da Schiavonea e Gigi da Napoli sono inseparabili, si conobbero 16enni al convitto del Perugia e non si sono più persi. Parlano di tutto e di più, mentre vanno in direzione Napoli lasciando alle spalle per poche ore il centro tecnico di Castel Volturno. Il secondo giorno napoletano di Gattuso è stato all’insegna delle riunioni: dalle 8 è stato a lungo con il suo staff per definire alcune modifiche alle abitudini della squadra. Dettagli: accorgimenti al menu, un orario più elastico del pranzo per consentire a chi fa massaggi di poter arrivare con calma. Poi arriva il presidente De Laurentiis per definire gli ultimi dettagli dei sei contratti per i collaboratori di Gattuso. E poi a sorpresa, ecco la decisione di seguire anche l’allenamento. Esattamente come il giorno prima. De Laurentiis non nasconde il suo apprezzamento per la grinta e la determinazione con cui Gattuso dirige la seduta. E la segue dal primo all’ultimo secondo. Proprio come se fosse a Dimaro. Non è stato facile girare pagina, vuole essere certo che Rino sia proprio l’uomo che aveva in mente per prendere il posto di Ancelotti.
Rino è severo. Probabilmente per primo con se stesso. Le sue parole sono frecciate. «Se giocate male sarà colpa mia, se non segnate sarà colpa mia… Quindi non dovete fermarvi mai». Il patron è tornato vicino alla squadra, come segnale ulteriore di un cambiamento. «Si ricomincia», ha detto alla squadra parlando il giorno della presentazione di Gattuso. Un tocco, massimo due: per vedere il nuovo Napoli ci vorrà del tempo, ma qualcosa già col Parma, in termini di intensità, si vedrà di sicuro.
Fonte: Il Mattino