Rossitto: “Troppo semplice mandar via Ancelotti, non si risolverebbe nulla”

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Un mese e mezzo senza vittorie in campionato, otto punti di ritardo dalla zona Champions e addirittura diciassette dalla capolista Inter. Testa alla prossima sfida per il Napoli, ad Udine domani servirà trovare inevitabilmente i tre punti. Anche i friulani hanno bisogno nuovamente del successo in campionato, dato che il terzultimo posto non è tanto lontano, quattro punti più giù. Un obiettivo comunque, quindi, così come in comune c’è l’ex, Fabio Rossitto. Una carriera maggiormente a tinte bianconere, quelle dell’Udinese. Ma nella sua storia c’è anche un pezzo di Napoli con 53 presenze e 2 reti all’attivo.

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Crisi Napoli. Come venirne fuori?

«È sicuramente un momento molto difficile ma si esce cercando di ricompattarsi e mettendo al centro di tutto gli interessi del Napoli. Alla fine conta il lavoro, pensare all’unico obiettivo che fa bene a tutti, ovvero lavorare sodo per arrivare al risultato. Credo non ci siano tante altre medicine. Tutto parte da qualcosa che è successo dentro, qualcosa che si è rotto. Saranno accadute delle cose molto critiche che hanno minato il terreno. Però adesso bisogna rimboccarsi le maniche e fare meno confusione possibile. Credo che Ancelotti in questo sia un maestro. Il risultato ora è l’unica cosa che conta».

De Laurentiis riconferma Ancelotti. Scelta giusta?

«Il presidente in questi anni ha fatto tanto e non è stato valorizzato il suo lavoro. Perché è riuscito a portare una società in grande difficoltà fino alla Serie A e a giocarsi anche lo scudetto. È un presidente con grandi capacità. Sarebbe una non giusta in questo momento mandare via Ancelotti, perché è un allenatore di grande esperienza, con un gran passato e che ha vinto ovunque. Credo sia troppo importante ripartire dallo stesso allenatore, perché sarebbe troppo semplice mandar via Ancelotti e non si risolverebbe nulla. Ora sta tutto a lui, dovrà ricompattare l’ambiente, tenere fuori tutti i problemi che ci sono stati e pensare alla singola partita. Credo che poi in Champions il Napoli stia facendo bene e quindi non è tutto da buttare. È un momento difficile ma si può finire alla grande la stagione».

Nel mercato precampionato è stata costruita una rosa giusta o manca qualcosa in qualche ruolo?

«Dopo è più semplice vedere se manca qualcosa. Credo che nella costruzione sia stato pensato a cosa doveva fare il Napoli. In questi anni si è sbagliato ben poco. L’attenzione non va incanalata però sul mercato, sulla rosa, bensì sull’obiettivo principale: ritrovare la motivazione, ritrovare il fuoco che in questi anni è stato la parte che ha fatto la differenza nella squadra. Sicuramente è un gruppo che ha lottato e che dopo anni può avere un momento di flessione, di stanchezza. Però ci sono tutte le possibilità per far bene, basta ritrovare la grinta giusta ed il senso di appartenenza che è stata la parte fondamentale di questa squadra che le ha permesso di esprimere un grande gioco e di lottare con la Juve per lo scudetto».

Il Napoli domani sarà ad Udine. Che partita aspettarsi?

«Una gara difficile, perché poi in Serie A (come in tutte le categorie) le partite sono tutte complicate. Anche ad Udine si vive un momento altalenante, con prestazioni buone ed altre meno. Però è certo che l’Udinese ha qualità e se trova la giornata giusta è una squadra tosta da affrontare. Quindi servirà un Napoli concentrato, cattivo. Anche perché se non si mettono in campo queste caratteristiche diventano difficili tutte le gare, dato che oggi non basta giocare solo sulle individualità. Il Napoli in questi anni ha dimostrato di avere delle armi importanti, ovvero la compattezza, la velocità di gioco, andare ad aggredire tutti assieme, essere corti. Così il Napoli ha vissuto momenti importanti e dovrà riprendere tutto ciò per risalire. Occhio all’Udinese, però, perché in ripartenza è molto forte».

Per chi tiferà Rossitto?

«Vivo ad Udine, ho esordito con la maglia dell’Udinese. Sono partito da ragazzo, ho vissuto tantissimo il club friulano fin dal settore giovanile. Quindi è anche giusto che sento questi colori più di tutti. Ma faccio anche il tifo affinché venga fuori una grande partita per far divertire la gente».

Quale il ricordo più bello di Napoli?

«Abbiamo vissuto due anni non eccellenti a Napoli perché poi sono stati complicati tra retrocessione e problemi vari. Ma quello che mi ha fatto impressione e non andrà mai via è il pubblico: l’amore incondizionato anche nei momenti complicati che ha dimostrato la gente che è fantastica, non ti abbandona mai. A Napoli c’è una grande passione, un grande cuore verso questa maglia. Perciò a Napoli quando arrivi e ci giochi è proprio questo che ti colpisce, l’amore, il fuoco che c’è dentro. E questo lo porterò sempre con me».

Fonte: Il Roma

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