Il concetto chiave che svilupperà Macrì o chi sarà nominato come arbitro è quello della conciliazione. Un arbitro di parte in un arbitrato non è da considerarsi un difensore della parte, ma un esperto di diritto deputato a risolvere la controversia, secondo le norme, ma anche secondo il buon senso. La prima udienza si dovrebbe tenere entro la prima metà di gennaio. Il presidente del collegio arbitrale (nominato dal Tribunale di Napoli, come avviene in tutti gli arbitrati di questo tipo superiori ai 50 mila euro, altrimenti si andrà a Roma come foro competente) chiederà agli altri due arbitri se e come intendono avviare la conciliazione. Sia il Napoli sia i legali dei calciatori sono, però, abbastanza fermi nelle loro posizioni. Si prospetta una battaglia tecnica intensa, anche se alcuni avvocati fanno emergere la sensazione che si possa approdare. Almeno per gli arbitrati con somme meno rilevanti, ad una conciliazione.
Si lavorerà, se si dovesse arrivare all’arbitrato, in particolare, su quelle che sono le percentuali stabilite dalle multe di sottrazione dalla mensilità di ottobre che, nel frattempo, non è stata ancora corrisposta dal Napoli. Proprio perché legata all’arbitrato. Ma, non solo: c’è un’ultima strada, che sembra sempre più remota ma che può ancora esser percorsa. Se il Napoli, dopo aver esaminato le memorie difensive. Dovesse comprendere che si sta per aprire un lungo ed anche costoso arbitrato. Potrà cercare la conciliazione nei prossimi giorni, fino alle ore antecedenti la prima udienza.
Fonte: Il Mattino