Ciccio Marolda: “Fischi legittimi ma c’è il rischio dell’abbandono”
Così l’opinione di Ciccio Marolda sul Corriere dello Sport:
“E ora, per favore, chiudete scusa ai “gufi”. Che c’entrano, poveretti, con questa disgraziata e anche ingiusta sconfitta col Bologna? Sì, poveretti. Offesi. Ingiuriati, vilipesi ed oltraggiati. Non avessero cose più serie a cui pensare – la loro non è razza in estinzione, è vero, ma devono stare molto attenti – già starebbero pensando di querelare don Aurelio per diffamazione. E non solo lui. Davanti al Tribunale dell’Uccello, infatti, trascinerebbero anche tre, quattro giovanotti delle nostre parti che se fossero vissuti giusto cent’anni fa di sicuro avrebbero appoggiato la rivoluzione bolscevica.
Già, tutto potevano immaginare i poveri “gufi”, tranne che a Napoli, appena chiuso il match di Liverpool, in nome e per conto loro, si scatenasse una disputa, come dire: paraculturale e similreligiosa. Da una parte, diciamo così, gli “infedeli”, dall’altra i “cristiani”. Da una parte chi sostiene che i “gufi” sono portatori di sciagure e malaugurio e dall’altra, la maggioranza, che invece sorride alla vita e un gufo od un gufetto se lo tiene attaccato al portachiavi o sulla scrivania perché pensa che porti solo bene. Che sia buon consigliere come l’Anacleto di Mago Merlino o l’Edwige di Harry Potter. Quest’ultima in verità era una civetta, ma ugualmente simbolo di fortuna, saggezza e conoscenza.
Abbasso gli “infedeli” e viva i gufi, allora. Perché loro non c’entrano proprio niente con questo Napoli che si fa male da solo, che perde anche quando per giustizia non dovrebbe e che un gufo, ma grande, lo dovrebbe tenere invece fisso nello spogliatoio? Viva i gufi dunque. E il Napoli? Beh, quello che va in campo e che non è stato fortunato col Bologna, nonostante la sconfitta un merito ce l’ha: per tutto quanto negli ultimi tempi non ha saputo fare, invece di prendersela con i “gufi” s’è battuto tre volte il petto, ha conciliato, ha abbassato la testa, ha rivisto formazione e disegno tattico e ha comunque cercato soluzioni ai suoi problemi. Certo, ancora ce ne sono, anzi, sono aumentati addirittura, eppure, se si vuole, ha ancora tempo, questo Napoli riveduto e corretto, per lasciarseli alle spalle.
Ma ce ne sarà solo se la gente avrà pazienza. Quei fischi legittimi eppure ingenerosi, non l’aiutano, è sicuro. Vero, il Napoli non ha giocato bene ed è scomparso nel secondo tempo, ma come sarebbe stato bello se il San Paolo avesse capito e avesse condiviso l’amarezza della squadra che proprio adesso non può essere fischiata e abbandonata“. Fonte: CdS